Caffaro Brescia srl
e i suoi vertici stanno affrontando un secondo processo per una vicenda di inquinamento collegata all’inchiesta principale. Si tratta
del mancato smaltimento di 12 vecchi trasformatori zeppi di Pcb scoperti dall’Arpa nella porzione che è stata fino a pochi anni fa attiva all’interno del polo chimico industriale di via Milano, che il pm Carlo Pappalardo ritiene
in capo ai dirigenti. Imputati di gestione
non autorizzata di rifiuti pericolosi sono sempre
il proprietario Donato Todisco con l’ad Alessandro Quadrelli,
il dg Alessandro Francesconi e il direttore di fabbrica Vitantonio Balacco oltre all’azienda stessa citata
come responsabile amministrativa. La Provincia si è costituita parte civile. Prossima udienza il 12 luglio.
B.Ras.