"Frenata da festività, salve le città turistiche"

"Ad aprile la crescita della Lombardia arretra". Per Mario Maiocchi, direttore Centro studi Confimprese, "il dato che la relega in fondo alla classifica delle prime dieci regioni per andamento dei consumi può essere in parte ascritto alle molte festività che hanno caratterizzato il mese di aprile, svuotando le città e orientando gli italiani verso le località marine e montane". L’analisi del direttore del centro studi dell’associazione di imprese che operano nel commercio con reti dirette e franchising si basa su un trend non omogeneo.

"Si rilevano andamenti discordanti a livello delle città di provincia: le mete a carattere maggiormente culturale registrano gli effetti positivi del turismo sia nostrano sia straniero con città d’arte come Mantova e Bergamo che mostrano buoni trend di crescita, rispettivamente +18,7% e 15,5% – sottolinea Maiocchi –. Tiene anche Milano che chiude il mese a +15,3%, frutto in gran parte della Design week che ha messo a segno il +15% di presenze internazionali rispetto al 2022. Pavia (+13,4%) e Lecco (+12,2%) chiudono sopra la media di mercato. Anche in questo caso si tratta di città che offrono mete culturali e paesaggistiche". A soffrire, invece, sono stati i centri con ridotta vocazione turistica, che hanno dovuto fare i conti con l’esodo dei residenti durante le festività di Pasqua e il ponte del 25 aprile. "Sono andate male le città di provincia più piccole, con poche attrattive turistiche e culturali come Lodi (+7,9%) – spiega Maiocchi –. Cremona è la maglia nera d’Italia. Chiude in ultima posizione con una crescita poco superiore allo zero, pari a +1,7%, che la trasforma in fanalino di coda rispetto a tutte le altre città di provincia, dietro a Napoli +2,2% e Piacenza +2,4%".

L.B.