MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Fotovoltaico, stop e polemiche. Maxi-impianto fermato dal Tar. Il Parco dei Colli: avevamo ragione

Torre Boldone, decisiva la mancanza dell’autorizzazione paesaggistica e il parere della Soprintendenza

Fotovoltaico, stop e polemiche. Maxi-impianto fermato dal Tar. Il Parco dei Colli: avevamo ragione

Per l’. impianto fotovoltaico a terra è prevista una potenza elettrica pari a 3.165 megawatt su 48mila metri quadrati di proprietà privata tra via Quasimodo e via Martinella

Mancano l’autorizzazione paesaggistica e il parere di competenza della Soprintendenza, non vincolante ma obbligatorio. Lacune che hanno spinto il Tar di Brescia a ritenere non valida l’autorizzazione per il mega impianto fotovoltaico di via Imotorre, a Torre Boldone, accogliendo il ricorso presentato dal Parco dei Colli contro il Comune: l’ente di Valmarina sollevava più di un dubbio sull’iter autorizzativo, sostenendo che non teneva conto del valore paesaggistico delle aree interessate e mancava di alcuni passaggi obbligatori per legge. "Lacune – scrivono i giudici nella loro sentenza – che viziano irrimediabilmente il procedimento amministrativo". La vicenda rappresenta un caso non solo giudiziario, ma anche politico. A promuovere l’installazione e l’esercizio di un impianto fotovoltaico a terra di potenza elettrica pari a 3.165 Mwp su 48mila mq, di proprietà privata, tra via Quasimodo e via Martinella, era stata la scorsa amministrazione comunale guidata da Luca Macario. Lo stop imposto dal Tar cade invece sotto la guida del nuovo sindaco Simonetta Farnedi, eletta lo scorso giugno, che dalle file della minoranza e durante la campagna elettorale aveva criticato il progetto. "Come Parco dei colli – sottolinea il presidente dell’ente Oscar Locatelli – non potevamo tacere. E il Tar ora ci ha dato ragione. In realtà avevamo solo chiesto che venissero rispettati alcuni passaggi previsti dalla legge. Non siamo contrari al fotovoltaico, ma perchè realizzare un impianto su aree tutelate, inibendo anche l’agricoltura?". "Ancora una volta – spiega invece il primo cittadino Farnedi – una sentenza del Tar boccia le scelte fatte dall’amministrazione Macario. Ora tocca a chi aveva ottenuto il permesso di installare l’impianto decidere se ricorrere al Consiglio di Stato oppure richiedere una nuova autorizzazione, sottoponendola al vaglio della Soprintendenza. La nostra amministrazione rimane in attesa degli sviluppi della vicenda e solo quando non vi saranno più dubbi, dal punto di vista giuridico, potrà valutare le decisioni da prendere". "La questione – sostiene l’ex sindaco Macario – è prettamente tecnica, le autorizzazioni sono state rilasciate dall’ufficio e non sono di competenza della Giunta".