Folla ai funerali dell’imprenditore ucciso a colpi di martello

L’ex fidanzato della primogenita ha confessato l’omicidio di Campa che rivoleva l’auto donata alla figlia

C’erano anche i labari degli alpini ad attendere l’arrivo della bara sul sagrato della parrocchia di Grumello del Monte dove ieri pomeriggio si sono svolti i funerali di Anselmo Campa, l’imprenditore di 56 anni ucciso a colpi di martello nel suo appartamento di via Nembrini il 19 aprile. Tanta gente ha partecipato all’ultimo saluto. Nelle prime file in chiesa la madre di Anselmo, le sue due figlie, e la ex moglie, Sara Belotti, oltre a molti amici tra cui quelli del Circolino, dove l’imprenditore trascorreva buona parte della giornata. E siccome gli scranni erano pieni è stato deciso di aprire l’aula Santa Chiara della parrocchia, dove è stata trasmessa la funzione via audiovideo. La messa è stata concelebrata dal parroco di Grumello del Monte, don Massimo Fratus, e dal vicario don Alberto Varinelli. È stato lui, che conosceva la vittima, a tenere l’omelia:"Il sacrosanto diritto di giustizia — ha detto — non deve diventare desiderio di vendetta e discriminazione che non farebbero che aggiungere altro odio". Distrutti dal dolore i familiari e le due figlie di Campa, ucciso a colpi di martello dall’ex fidanzato della sua primogenita Federica dopo un litigio. L’autore, Hamedi El Makkaoui, 22 anni, assistito dall’avvocato Fabio Marongiu, ha confessato di aver ucciso il 56enne per delle questioni di soldi legate all’auto che la vittima aveva preso per la figlia e Hamedi utilizzava ancora. F.D.