di Federica Pacella
Aumentano le segnalazioni di operazioni sospette in Lombardia, con una crescita dell’8,4% nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022. Considerando che lo scorso anno si era chiuso già con un record negativo, visto che le segnalazioni erano aumentate dell’8,7% rispetto al 2021, il 2023 potrebbe chiudersi con un balzo in avanti ancora più importante: ciò da una parte indica che il sistema di vigilanza funziona, ma dall’altra testimonia come le operazioni finanziarie sospette siano in crescita.
Il quadro, redatto dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, riguarda le operazioni che intermediari finanziari e bancari, operatori finanziari e non finanziari, prestatori di servizi di gioco devono portare a conoscenza della Uif devono segnalare quando "sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o che comunque i fondi, indipendentemente dalla loro entità, provengano da attività criminosa".
Il sospetto può essere desunto da caratteristiche, entità e natura delle operazioni, dal loro collegamento o frazionamento o da qualsiasi altra circostanza conosciuta dai segnalanti in ragione delle funzioni esercitate, tenuto conto anche della capacità economica o dell’attività svolta dai soggetti cui le operazioni sono riferite. Tra le regioni che maggiormente hanno contribuito alla crescita delle segnalazioni di operazioni sospette nei primi sei mesi del 2023, è rilevante il contributo della Lombardia (+8,4%), al primo posto con 14.385 segnalazioni (il Lazio, al secondo posto, ne ha 8.295) a fronte di sensibili riduzioni per Puglia (-15,1%), Lazio (-12,4%) e Campania (-11,8%).
A livello provinciale, Milano è ai primi cinque posti per numero di segnalazioni in rapporto alla popolazione con Siena, Prato, Crotone e Roma, ma se si guardano i valori assoluti spiccano anche Brescia e Bergamo per essere tra le poche province italiane, non capoluogo di regione, a superare le 1000 segnalazioni in 6 mesi. Brescia, in particolare ne ha registrate 1742 (erano 1619 da gennaio a giugno 2022, più di province come Caserta, Salerno, Bologna, Palermo, Firenze, Venezia).
Cosa significa? Secondo l’analisi di PoliS-Lombardia, che ha fatto un quadro sui dati del 2022, "il solo numero delle SOS (segnalazioni operazioni sospette, ndr) non è indice di rischio del sistema finanziario. Preoccupa piuttosto il legato di tali segnalazioni con altri potenziali reati quali la criminalità organizzata o il terrorismo. Da questo punto di vista occorre segnalare il raccordo con il rapporto della Direzione Investigativa Antimafia che utilizza le SOS per monitorare le operazioni sospette collegate alla criminalità organizzata.
Nell’ultimo rapporto relativo al primo semestre del 2022 la Lombardia non solo è la prima regione italiana per numero di operazioni sospette attenzionate dalla Dia ma anche quella con la maggior percentuale di operazioni collegate alla criminalità organizzata".