FRANCESCO VIGANÒ
Cronaca

Fiorano al Serio, l'abbraccio alla famiglia dopo la tragedia dell'aereo caduto

La comunità chiamata ad affrontare il secondo lutto nel giro di pochi giorni

L’abbraccio dei presenti al feretro di Stefano Mecca, il pilota dell’aereo precipitato

Fiorano al Serio (Bergamo), 3 ottobre 2019 - La voce di Francesca Ongaro è strozzata dal pianto quando parla ai funerali del marito, Stefano Mecca, morto sei giorni dopo l’incidente aereo del Mooney Mk20 D-Eise del 21 settembre. «Ogni volta che vedremo un aereo in cielo penseremo a te, perché in quel momento sarai lì con Marzia», trova la forza di raccontare. Due mazzi di fiori accompagnano il feretro prima della cerimonia. Anche delle cuffie da pilota, di quelle che indossava durante le sue escursioni in cielo.

La comunità di Fiorano al Serio si è di nuovo stretta attorno alla famiglia, chiamata ad affrontare il secondo lutto nel giro di pochi giorni. Ne erano passati solo nove dal funerale della giovane Marzia, 15 anni. Ieri l’ultimo saluto a papà Stefano, inizialmente sfuggito alla morsa dell’aereo grazie all’intervento dell’ex poliziotto Angelo Pessina e dell’amico Francesco Defendi, che proprio in quel momento transitavano vicino al luogo dell’incidente. Mecca, 51 anni, era stato subito ricoverato in condizioni gravissime, precipitate definitivamente nel tardo pomeriggio di venerdì. Il parroco, don Gimmi Rizzi, ha parlato di un dolore «sproporzionato», «eccessivo».

Durante la cerimonia ha invitato parenti e amici a mettersi in cerchio attorno al feretro, tenendosi per mano. Stefano Mecca, stimato commercialista, era un pilota esperto, nonché vicepresidente dell’AeroClub dal quale il Mooney si era alzato in volo per raggiungere Venezia. Chi condivideva con lui la passione per il cielo lo descrive come un pilota preciso, puntuale e attento a non trascurare alcun dettaglio, anche quello all’apparenza più banale, specialmente quando si parla di sicurezza. Su quanto accaduto la Procura di Bergamo ha aperto un fascicolo d’inchiesta. Per cause ancora in fase di accertamento, l’aereo da turismo si è schiantato prima contro un palo dell’illuminazione pubblica e poi contro il terrapieno dell’asse interurbano, prendendo fuoco. Un primo chiarimento lo si avrà quando almeno una delle figlie sopravvissute, Chiara, di 18 anni, e Silvia, di 15, sarà in grado fisicamente e psicologicamente di rendere la propria testimonianza.