MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Marito fuggì in Tunisia con il figlio: a processo per rapimento

La mamma non vede il piccolo dall’aprile del 2015

Famiglia: padre e figlio (immagine di repertorio)

Famiglia: padre e figlio (immagine di repertorio)

Bergamo, 19 ottobre 2016 - Non ha accettato la decisione della moglie, una bergamasca di 35 anni, di separarsi. Per questo nell’aprile del 2015, un tunisino 40enne, operaio in una impresa di pulizie, ha preso il loro figlio di pochi mesi dall’abitazione della donna, come faceva tutte le settimane, con il consenso dell’ex consorte. Ma questa volta non lo riporta dalla madre: rapisce il piccolo, s’imbarca sul traghetto e raggiunge la Tunisia, stabilendosi a casa del padre.

Da allora la mamma non ha più potuto vedere il piccolo in Italia, ma solo un paio di volte in Tunisia. Si è anche rivolta alla giustizia del Paese nordafricano, che le ha dato ragione, disponendo la misura degli arresti domiciliari nei confronti del magrebino e la restituzione del bambino alla mamma. Ma l’uomo non ha rispettato la decisione dei giudici, ha abbandonato l’abitazione del papà e si è reso irreperibile. Ancora oggi non si sa dove sia finito. Ieri, da latitante, difeso dall’avvocato Paolo Botteon, è stato rinviato a giudizio dal gip Bianca Maria Bianchi con le accuse di sequestro di persona e sottrazione di minore.

Tutto inizia un anno e mezzo fa, quando la 35enne, stanca di subire i soprusi dell’uomo, che rientra a casa sempre ubriaco e la picchia in continuazione, decide di dire basta al loro matrimonio, che si è ormai trasformato in un incubo. La loro storia inizò col classico colpo di fulmine. Tutto bene, all’inizio. Tanto che i due si sposano e hanno anche un figlio. Ma l’idillio dura poco, neanche la nascita del bimbo cambia di molto i rapporti: il tunisino mostra un lato sconosciuto alla moglie e inizia a diventare violento, obbligandola a chiedere la separazione. Decisione che scatena la reazione dell’uomo. Per giorni programma il piano di rapire il bambino, si mostra cambiato, affabile e affettuoso. Intanto, porta avanti il suo progetto. Acquista i biglietti per il traghetto e sparisce in Tunisia.

«Il giorno in cui ha rapito mio figlio - ha dichiarato la donna davanti al gup - è venuto a prenderlo a mezzogiorno. Ha detto che avrebbe pranzato e poi lo avrebbe riportato la sera. Mi sono fidata, non ha mai nemmeno accennato che lo avrebbe portato via». Le ore passano ma non arriva nessuno. La donna inizia a sospettare che sia successo qualcosa e si reca dai carabinieri a sporgere denuncia. La conferma arriva qualche giorno dopo, quando il tunisino le telefona e le dice di essere in Tunisia con il piccolo.