
Daniele Rugani e Michela Persico
Albino (Bergamo), 18 marzo 2020 - "Appena tutto questo finirà la prima cosa da fare è uscire e vedere il mio Daniele, poterlo abbracciare fortissimo e andare a mangiare una superpizza al ristorante". Michela Persico, la bella presentatrice e giornalista sportiva nata nella Bergamasca fra poco più di una settimana compirà 29 anni, ma non potrà festeggiare con l’uomo che da quattro anni le sta al suo fianco, il difensore della Juventus Daniele Rugani, ovvero il primo calciatore della serie A positivo al Covid-19. Due giorni fa anche Michela ha saputo di essere positiva al test del tampone. Un incubo nell’incubo, che però la giovane coppia cerca di vivere serenamente. Anche se in isolamento, separati da una manciata di chilometri.
Michela, per lei un’altra mazzata dopo la positività di Daniele.. . "Me l’aspettavo ma voglio tranquillizzare tutti sul mio stato di salute. E poi per carattere sono ottimista, non mi piango addosso ma reagisco. L’umore può aiutare a risolvere certi problemi, nel mio caso ‘problemini’. Non deve essere facile, da un po’ di giorni vive in solitudine. "Vero. Ho la casa a Bergamo ma ero qui a Torino ben prima che si sapesse della positività di Daniele. Poi da lunedì 9 sono rimasta sola, o quasi... Non posso incontrare neppure la signora che mi aiutava per le pulizie di casa. Ma ho la fortuna di avere i miei quattro animaletti a tenermi compagnia: un cane barboncino e tre gatti persiani. E questi non le dico quanto sporcano". Avrà un po’ di tempo per pulire . "Diciamo che la mia quarantena vera e propria è partita da lunedì 16. Entro quindici giorni poi dovrò rifare il tampone per vedere se sono guarita, e solo allora potrò ricongiungermi con Daniele. A lui il tampone lo rifaranno fra cinque giorni, magari potremmo rivederci prima". Ha mai ‘maledetto’ quegli abbracci fra giocatori bianconeri dopo i gol all’Inter? "Non potremo mai saperlo. Io ne sono un esempio, essendo asintomatica. E Daniele lo stesso, aveva appena due linee di febbre. Magari si è contagiato mentre faceva la spesa". Si è insinuato che fosse stata lei a trasmettere il virus a Daniele . "Cattiverie. Purtroppo ci sono troppi leoni da tastiera". Daniele è un calciatore di serie A. Ma il suo sindacato aveva chiesto che non si giocasse. "Purtroppo i calciatori non hanno potere decisionale. Le assicuro però che avevano paura". L’ambiente del pallone capirà di non essere immune da tutto. "In italia il calcio è la principale attrazione di svago e si tende a pensare che debba andare comunque avanti. Ma ci si dimentica che ci sono le famiglie di mezzo. Meglio mettere ordine: salute, lavoro, divertimento" Torniamo a lei e Daniele. "Lui è rinchiuso alla Continassa in una stanza, ma fa tanto sport: cyclette e attrezzi tutti i giorni, la sera mi racconta i suoi traguardi e ci consultiamo sui film da vedere. Anche io spero di tornare quanto prima al mio lavoro in radio e in tv" Ha mai avuto paura? "Molta, all’inizio. Poi ho avuto tante risposte e mi sono tranquillizata. Se segui le regole come in Cina o a Codogno presto questo sarà un brutto ricordo". Lei è nata ad Alzano, dove si piangono decine di morti... "Ho un nodo allo stomaco. La mia famiglia è ad Albino e sono preoccupatissima".