DANIELE DE SALVO
Cronaca

Festini e droga a minori. Arrestato barista brianzolo: abusi su una ragazzina

I genitori hanno cercato e trovato la figlia nel locale di Brivio, chiuso, sbronza e seminuda

Festini e droga a minori. Arrestato barista brianzolo: abusi su una ragazzina

Festini e droga a minori. Arrestato barista brianzolo: abusi su una ragazzina

BRIVIO (Lecco)

Festini a luci rosse e a base di droga e sostanze proibite con ragazzine e ragazzini. I carabinieri di Brivio hanno arrestato un barista brianzolo di 34 anni. È accusato di aver violentato una adolescente. "Il provvedimento è stato emesso su richiesta dei magistrati della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco per la violenza sessuale commessa nei confronti di una minorenne, fatto avvenuto nell’agosto 2023 all’interno di un esercizio commerciale della Brianza lecchese che l’uomo aveva in gestione", si limitano a spiegare i carabinieri. Che aggiungono: "All’arrestato è stato inoltre contestata la cessione di sostanze stupefacente e psicotrope ad altri minorenni, dal 2022 sino al novembre 2023".

L’esercizio in questione è, o meglio era, il Bar dello Zoo di Beverate, frazione di Brivio, poi chiuso. Il gestore, un trentaquattrenne che abita in provincia di Monza, avrebbe approfittato di una minorenne ubriaca fradicia. A denunciarlo sono stati i genitori della teen-ager, che una notte della scorsa estate, preoccupati dal mancato rientro a casa della figlia, l’hanno cercata disperati ovunque in tutti i posti che solitamente frequentava, fino a trovarla appunto chiusa dentro nel bar, totalmente sbronza e mezza svestita, insieme al barista, anche lui nelle stesse condizioni di lei. Dai successivi accertamenti è emerso che lui ne avrebbe abusato. Non solo: con lei e con altri ragazzini avrebbe condiviso droga e sostanze psicotrope come anfetamine e simili.

Il trentaquattrenne è già stato interrogato durante l’udienza di convalida, al termine della quale il giudice per le indagini preliminari, ha confermato l’arresto. Non si trova comunque in carcere, ma ai domiciliari. Per controllarlo, impedire che scappi, o che magari si avvicini ad altri ragazzini ed altre ragazzine in attesa che la vicenda venga chiarita, gli è stato applicato il braccialetto elettronico.