
Ermanno Olmi
Treviglio (Bergamo), 8 maggio 2018 - La morte di Ermanno Olmi – il grande regista cinematografico nato a Bergamo nel 1931 e ha vissuto gli anni della prima giovinezza a Treviglio – ha suscitato profonda costernazione in tutta la provincia. E’ mancato nella sua casa di Asiago, dove era andato ad abitare pochi anni dopo le nozze celebrate a Treviglio con Loredana Detto, nel febbraio 1963. Bergamo da sempre lo considera uno dei suoi maggiori personaggi, non solo per le origini native, ma soprattutto per aver ‘cantato’, nel segno della poesia, le vicende di questa terra, sublimandole nel racconto del film ‘L’albero degli zoccoli’ vincitore del Festival di Cannes nel 1978.
Quel film narra episodi di vita bergamasca sul finire dell’Ottocento, tra cascine e poderi, tra campagne e gente umile, tra contadini e ’padroni’, attese e delusioni, speranze di fede e di coraggio: aver scelto l’utilizzo del parlato direttamente nel dialetto bergamasco, con sovrascritte in italiano, ha fatto di quell’opera un segnale grandioso della terra orobica, portandone l’esperienza sul palcoscenico mondiale.
Si spiega il senso di dolore autentico che la notizia della morte ha suscitato in tutti i bergamaschi, che stanno vivendo il momento come la mancanza di un proprio caro, poiché Olmi era davvero uno di loro. Il sindaco Giorgio Gori lo ricorda come "figlio illustre" che ha "splendidamente raccontato le radici contadine, i valori e la dignità". Per il presidente della Provincia Matteo Rossi "Olmi ci ha ricordato sempre che le persone vengono prima di ogni egoismo e di ogni forma di profitto". Il sindaco di Treviglio, Juri Imeri, sottolinea come abbia realizzato con “L’albero degli zoccoli” "non un semplice film, ma la testimonianza e il racconto sempre attuali delle nostre radici e dei nostri valori, da tramandare alle future generazioni".
Commossa la memoria di Gianfranco Bonacina, già presidente della Cassa Rurale: "Eravamo amici, soprattutto perché conosceva e apprezzava la mie origini contadine". Maurizio Martina, bergamasco di Ghisalba, segretario reggente del Pd, scrive: "Grazie Maestro, per avere reso la nostra terra protagonista di uno straordinario racconto popolare". Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato della Lega: "Bergamo perde un pezzo della sua storia: è un giorno triste". Un commosso e partecipe ricordo anche da Lara Magoni, assessore al Turismo della Regione Lombardia. Silvana Milesi, autrice del volume sul Maestro: "L’incontro con Olmi ha avuto per me una intensità altissima di arte e di poesia, di verità e di semplicità".