Emergenza frana sul Saresano. Arrivano i fondi per gli interventi

Tavernola Bergamasca, ora c’è la certezza dello stanziamento di oltre dieci milioni dal Ministero

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TAVERNOLA (Bergamo) -  Finalmente qualcosa si muove per tentare di risolvere l’emergenza provocata dalla frana del monte Saresano che incombe nell’ex miniera del cementificio ItalSacci di Tavernola Bergamasca. Adesso c’è la certezza dello stanziamento, contenuta nella risposta scritta di martedì della Camera dei Deputati all’onorevole bergamasco Devis Dori di Alleanza Verdi e Sinistra, che sulla questione aveva presentato allo stesso ministero due interrogazioni il 7 dicembre scorso, fra cui quella appunto relativa ai fondi. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha disposto uno stanziamento di oltre 10 milioni di euro per gli interventi di mitigazione dello smottamento. "Finalmente buone notizie - commenta Dori, che dal 2021 si occupa dell’emergenza in seguito all’eccelerazione del movimento franoso -. I fondi sono stati disposti dal decreto ministeriale 529 del 16 dicembre 2022 che ha approvato l’elenco formato da cinque interventi prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico da realizzarsi nel territorio della Regione Lombardia. Tale elenco comprende anche gli interventi di mitigazione della frana del monte Saresano, per un importo complessivo di 15 milioni di euro, di cui oltre 10 milioni a carico del ministero dell’Ambiente".

Risorse finanziarie che vanno ad aggiungersi ai 5 milioni di euro stanziati da Regione Lombardia il 22 ottobre scorso. La notizia dell’arrivo dei fondi è stata accolta con soddisfazione da tutto il territorio del Sebino. Sottolinea il sindaco di Tavernola Bergamasca, Ioris Pezzotti.

"È il risultato di un grande lavoro di squadra tra la Regione, le Province di Bergamo e Brescia, la Comunità montana dei Laghi Bergamaschi, l’Autorità di Bacino dei laghi d’Iseo, Endine e Moro, i Comuni rivieraschi e i parlamentari bergamaschi che hanno sostenuto le nostre richieste". Intanto è in fase di ultimazione il progetto di mitigazione da parte del pool di tecnici della società Alpina spa di Milano, vincitrice del bando indetto dall’Autorità di bacino a cui la Regione ha affidato il compito, stanziando le risorse necessarie. Si parla di interventi di mitigazione e non di rimozione della frana, ipotesi quest’ultima scartata dai professori universitari che l’hanno studiata a causa della delicatezza del corpo franoso.