El Bilal Touré, mister 30 milioni fuori da sei mesi per infortunio

Il centravanti maliano arrivato in estate dall’Almeria è l’acquisto più costoso della storia nerazzurra.

El Bilal Touré, mister 30 milioni fuori da sei mesi per infortunio

El Bilal Touré, mister 30 milioni fuori da sei mesi per infortunio

È arrivato il momento di El Bilal Touré, l’acquisto più oneroso della storia nerazzurra: circa 30 milioni versati agli spagnoli dell’Almeria per avere questo attaccante maliano classe 2001, di enormi potenzialità ancora da esprimere. Il giocatore più pagato nella storia dell’Atalanta, pronto a fare il suo debutto con sei mesi di ritardo dopo il gravissimo infortunio muscolare all’inserzione del retto femorale che lo ha tenuto fermo dal 12 agosto, quando ha subito lo strappo nel test amichevole contro la Juventus a Cesena, fino alla fine dell’anno.

Dai primi di gennaio il cauto rientro: la prima apparizione due settimane fa in un’amichevole al centro sportivo di Zingonia contro i dilettanti della Real Calepina, giocando il quarto d’ora finale, con il divieto tassativo di forzare, solo per riprendere confidenza con il campo. Poi la prima panchina il 15 gennaio, contro il Frosinone, per respirare l’aria del match, anche se si sapeva che non sarebbe entrato. Altre due settimane di lavoro e ora Touré è pronto per un debutto storico proprio per l’investimento economico fatto su di lui. Una questione simbolica: la Dea e la sua tifoseria fino a qualche anno fa non si sarebbero nemmeno lontanamente potute sognare un giocatore così costoso. Il pubblico atalantino ha sempre avuto il cuore palpitante per i centravanti dal gol facile, infiammandosi quando in estate arrivava un bomber di razza: nel 2010 venne accolto da star il 23enne lodigiano Ardemagni, cannoniere della B acquistato per 4 milioni dal Cittadella. Doveva essere il bomber della risalita in A, fu una delusione da un solo gol, con una cessione al Padova a metà stagione. Nell’estate 2016 un altro bomber quasi a km zero, Paloschi, ma anche lui deluse: zero gol e la cessione alla Spal. È andata meglio con i sudamericani: nel 2011 l’acquisto di Denis dall’Udinese per 5 milioni, nel 2018 l’investimento più importante di sempre, 26 milioni per avere Zapata dalla Sampdoria, ma diluiti tra prestito biennale oneroso e riscatto. Touré in realtà è l’acquisto più oneroso solo per un paio di milioni rispetto al collega di reparto Gianluca Scamacca, arrivato quasi contemporaneamente, ma simbolicamente è lui mister 30 milioni e nel calcio contano i numeri.

Da qui l’attesa per il suo esordio: domani contro l’Udinese sarà in panchina, ma davanti avrà una concorrenza dura quanto una montagna da scalare. Al momento, senza Lookman impegnato nella coppa d’Africa, è il quinto attaccante per due soli posti. La coppia titolare dovrebbe essere composta da De Ketelaere, che sta giocando benissimo, e da Scamacca, che ha bisogno di giocare. Gasperini dovrà cucire a Touré un ruolo adatto alle sue caratteristiche, a metà tra la prima e la seconda punta, uomo d’area pur senza aver ancora collezionato numeri da bomber, 7 gol lo scorso anno con l’Almeria ma in sole 21 partite, e 9 gol la stagione precedente quando è esploso ventenne nello Stade Reims, incantando la stampa francese che lo definiva il nuovo Drogba. Fab.Ca.