SUISIO (Bergamo)
Cinque ore di sopralluogo del Ris nella casa di via San Giuliano, a Suisio, che Moussa Sangare aveva occupato da qualche mese, sotto i locali occupati dalla madre Kadiatou Diallo e dalla sorella Awa. Sarebbero stati sequestrati abiti, pezzi di bicicletta smontati era solito farlo e lo ha fatto anche per la bici usata la notte dell’omicidio per evitare di essere individuato) e modesti monili da rapper. Si è anche cercato di verificare se Sangare, prima di nascondere il coltello con cui aveva ucciso Sharon in un parco a Medolago, vicino al fiume Adda, l’avesse tenuto in casa e se questo avesse lasciato tracce. Gli uomini in tuta bianca in arrivo da Parma si sono presentati pochi minuti dopo l’una, preceduti dai carabinieri di Treviglio con i tenente Emanuele Ruggiero, i vigili del fuoco di Bergamo, la municipale. Necessario per aprire la porta: Sangare entrava da una finestra. Era presente il difensore di Sangare, l’avvocato bergamasco Giacomo Maj. Il sopralluogo è terminato verso le 18. "Sono stati fatti – ha detto l’avvocato Maj – tutti gli accertamenti . È stato usato anche il Luminol".
L’abitazione com’era?
"Un po’ disordinata".
Aveva conservato il coltello con cui aveva ucciso Sharon? "Non mi risulta".
Al suo assistito viene contestata la premeditazione.
"Mi sembra difficile ipotizzarla. Leggerò l’ordinanza".
Secondo il gip era pienamente lucido prima e dopo l’omicidio.
"È un aspetto da valutare".
Dal sopralluogo sono emersi elementi nuovi?
"Prematuro dirlo. L’ispezione è appena finita. Il pentimento? Non era la sede, ma lo ha già manifestato". Per ora il legale non ha chiesto il trasferimento. Gabriele Moroni