FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Covid, due anni di pandemia: Bergamo ricorda le vittime

Nel giorno in cui si commemora la tragica sfilata dei camion militari con le bare Comune e Diocesi hanno organizzato una serie di eventi per non dimenticare

Camion militari con le bare delle vittime del Covid a Bergamo

Bergamo -  La sottovariante di Omicron BA.2 sta prendendo velocemente il posto dell’originaria BA.1 e arriva in questi giorni a determinare il 58% dei casi positivi. Questi i dati emersi dall’Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri e Asst Bergamo est, nell’ambito della partnership in essere tra i due istituti. Tra i campioni sequenziati dalla comparsa di Omicron in Bergamasca il 20 dicembre scorso alla prima metà di marzo, la sottovariante BA.2 non è stata riscontrata nel mese di gennaio, mentre è stata rilevata a febbraio nel 9% dei casi positivi, e balzata al 58% nella prima metà di marzo. "La pandemia non è finita e la risalita dei contagi in questi giorni, spinta dall’emergente BA.2 ne è la dimostrazione – spiega Ariela Benigni, segretario scientifico del Mario Negri e coordinatore delle ricerche di Bergamo e Ranica -. La sottovariante di Omicron BA.2 è più infettiva dell’originaria e colpisce chi ha un sistema immunitario più debole, come gli anziani, ma la vaccinazione a ciclo completo e i nuovi farmaci contro il Covid-19 ci danno un certo margine di tranquillità".

«Dai dati preliminari che ci arrivano dal Sud Africa, dal Regno Unito e dalla Danimarca – dove l’immunità ottenuta grazie alla vaccinazione o in seguito all’infezione con il virus è molto alta – non emerge una differenza nella severità della malattia causata da Omicron 2 (BA.2) rispetto a Omicron (BA.1)"- ha sottolineato Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri -. Inoltre, gli studi ci dicono che la malattia causata da Omicron 1 ci garantisce una forte protezione contro un’eventuale reinfezione da Omicron 2. Resta comunque prioritaria la vaccinazione, completa di terza dose, che protegge dalla malattia grave. Purtroppo il numero di non vaccinati è ancora alto per diverse fasce d’età, compresi i bambini, e questo rappresenta un ampio bacino di diffusione per il virus". Per Annapaola Calegaro, direttore dell’Unità operativa complessa di medicina di laboratorio dell’Asst Bergamo est al quale fa capo il laboratorio del presidio ospedaliero territoriale (Pot) di Calcinate "la variante Omicron BA.2 deve continuare ad essere considerata una cosiddetta “variant of concern“ e ad essere monitorata come un distinto sottolignaggio della Omicron". Per Francesco Locati, direttore generale Asst Bergamo est, "Il prosieguo dell’importante partnership con l’Istituto Mario Negri ci sta consentendo di identificare con celerità le nuove varianti del virus. È determinante avere informazioni di questa natura per rivedere e perfezionare modelli e protocolli. Il tempo guadagnato può fare la differenza".