REDAZIONE BERGAMO

Dopo la tragedia trenta all’ora lungo due vie

Dopo la tragedia trenta all’ora lungo due vie

Dopo la morte del 16enne Federico Doga, ucciso da due veicoli che lo hanno investito

in via Roma ai primi di gennaio, Iseo da ieri con l’apposizione della segnaletica orizzontale

e verticale lungo la strada

della tragedia, in via Campo

e via Per Rovato, si adegua

alle raccomandazioni

dell’Ue prima di Milano,

che lo farà in un’ampia area

del centro solo nel 2024.

Da ieri infatti il paese ha fatto propri gli obbiettivi

della campagna “Streets

for life #love 30“, derivata dalle raccomandazioni del 6 ottobre 2021 del Parlamento europeo,

che rappresentano lo stimolo

a sensibilizzare gli utenti

della strada.

"Sono orgoglioso che Iseo abbia deciso di rallentare – spiega il comandante dei vigili Antonio Bragadì – perché

ci pone tra i centri a livello internazionale che hanno recepito i suggerimenti dell’Europa con Copenaghen, Londra e Amsterdam oppure

in Italia con Bologna, Torino, Firenze e altre città. Purtroppo dopo un incidente mortale". Subito dopo la morte di Doga la popolazione ha cominciato ha chiedere maggiore sicurezza, compresa

una velocità più moderata

nel tratto dell’incidente. "Abbiamo effettuato studi

e reputato che tutta via Roma sia da tenere a 30 all’ora poiché sin dalla rotonda di Covelo sono presenti strutture e servizi che richiamano gente, e lo stesso vale per via

Per Rovato-Duomo".

Ora però a qualcuno l’iniziativa non piace, tanto

da scrivere sui social che

"Il Comune vuole fare cassa

e sarà il caos". "Percorrere via Roma ai 30 chilometri orari – risponde Bragadì – richiederà un minuto e 35 secondi

in più rispetto ai 50". A breve inizieranno i controlli della Locale, che da lunedì prossimo impiegherà anche il telelaser.

Mi.Pr.