Dehors scontati contro il degrado nelle vie a rischio e in zona stazione

Il canone abbattuto del 50 per cento: la proposta andrà in consiglio comunale

Un’iniziativa per combattere il degrado nella zona della stazione ferroviaria e nelle vie più a rischio della città. Il Comune sconterà del 50% il canone di occupazione del suolo pubblico ai dehors posizionati in piazzetta Don Spada, piazzale Marconi, nelle vie Bonomelli, Novelli, del Nastro azzurro, Paglia, Paleocapa, Scotti e nel tratto di viale Papa Giovanni XXIII compreso fra la stazione e via Maj. La riduzione, contenuta in una modifica al regolamento sul canone, sarà discussa in consiglio comunale.

"Un canone più contenuto in specifiche vie – si legge nella delibera – potrebbe rivitalizzare la qualità delle attività locali e contrapporsi al degrado urbano".

"È una promessa mantenuta", commenta soddisfatto Sergio Gandi. Il vicesindaco, con delega alla Sicurezza, aveva effettuato un sopralluogo in febbraio in via Paglia, all’indomani di una giornata nera nel corso della quale due locali erano stati presi di mira da ladri e vandali. Ai commercianti della zona Gandi aveva annunciato l’intenzione di adottare misure a sostegno delle loro attività. Di qui la scelta di far passare dalla seconda alla quinta categoria, dimezzando di fatto il canone delle vie più a rischio della città. "Sono misure che in termini assoluti non sono risolutive, ma rappresentano un incentivo per gli esercenti a restare in zone critiche – spiega Gandi –. Locali e negozi rendono viva la città e rappresentano un presidio al degrado sociale, sono un elemento rilevante per la sicurezza".

L’iniziativa ha ricevuto il plauso delle associazioni di categoria. "È positivo – commenta Oscar Fusini, direttore di Confcommercio – considerato che sinora i commercianti delle vie in questione hanno pagato il plateatico delle aree centrali senza criticità". "Un ottimo segnale – sottolinea Filippo Caselli, direttore di Confesercenti – per stare concretamente a fianco delle attività economiche nelle zone commercialmente fragili".

Michele Andreucci