MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Dalla Bergamasca al Parlamento europeo: una mostra per ricordare i cent’anni dal disastro del Gleno

Commemorazioni per il centenario del tragico crollo della diga. L’obiettivo è mantenere viva la memoria e diffonderla fuori dai confini della regionali e nazionali

Le valli che furono travolte dall'acqua con il crollo della diga

BERGAMO – Mantenere viva la memoria e diffonderla fuori dai confini della Bergamasca. È l’obiettivo delle ultime commemorazioni per il centenario del disastro della diga del Gleno, la tragedia collettiva che il 1 dicembre del 1923 costò la vita ad almeno 359 vittime accertate, travolte da una massa d’acqua e detriti che cancellò anche diversi paesi della Val di Scalve e della vicina Val Camonica.

Un episodio simile a quello accaduto anni più tardi al Vajont. Il 15 e 16 novembre una delegazione bergamasca e bresciana visiterà la sede di Bruxelles del Parlamento europeo: lì sarà allestita la mostra “Il disastro del Gleno. Storia di una tragedia dimenticata“, a cura di Sergio Piffari.

Il centenario assume una valenza nazionale, con il convegno “A partire da quel che resta. Il disastro del Gleno, tra storia e paesaggio, memoria e futuro", in programma il 25 novembre dalle 9 alle 13 nell’aula magna dell’Università di Bergamo, in Sant’Agostino: saranno illustrati i risultati di una ricerca composta da uno studio scientifico degli aspetti ingegneristici-strutturali, un’indagine critica sul processo ai responsabili del crollo della diga, un’interpretazione geografica dei luoghi.

In un calendario fitto si arriva ai giorni a ridosso del centenario. Il 30 novembre sarà inaugurata l’illuminazione “emozionale“ della diga, ideata da Scalve Mountain; sui ruderi verrà apposto lo Scudo Blu, simbolo internazionale della protezione dei beni culturali dai rischi di conflitti. Il 1 dicembre il “Percorso della Memoria“: si parte alle 10 da Bueggio (uno dei paesi cancellati dall’acqua), si tocca Dezzo e si arriva a Corna di Darfo (Brescia), per deporre le corone di alloro.