Dal carcere con l’arte per integrarsi

Dal carcere  con l’arte  per integrarsi

Dal carcere con l’arte per integrarsi

Integrare la realtà carceraria e la società civile attraverso l’arte. Compagnia Lyria, con la direzione artistica di Giulia Gussago (foto), lo fa da anni con il suo progetto Carcere Verziano che, per l’anno di Capitale Italiana della Cultura, diventa “StraOrdinarie visioni #dodici anni di carcere“, in collaborazione con il Ministero della Giustizia Casa di Reclusione Verziano Brescia. Obiettivo è valorizzare il progetto che, ogni anno, propone laboratori di teatro, arte visive, musica, canto nel carcere bresciano, dando vita a produzioni video e azioni performative con la partecipazione di detenute, detenuti e liberi cittadini: un concreto contributo all’operazione di recupero del senso degli Istituti Penitenziari come luoghi che interagiscono con la collettività. StraOrdinarie visioni si sposta a palazzo Mo.ca, che ospita la manifestazione fino al 28 maggio. Ieri pomeriggio, all’InformaGiovani, si è svolto Volti e voci # 02, conversazione con Grazia Isoardi, direttore artistico dell’Associazione Voci Erranti, e Valeria Ottolenghi, critico teatrale e giornalista, entrambe esponenti del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, a cui Compagnia Lyria aderisce.

Oggi, invece, dalle 9 alle 13 in Sala Danze, si svolgerà il convegno “Giustizia rigenerativa. I linguaggi dell’arte in carcere“ organizzato insieme all’Ordine degli Avvocati di Brescia, e incentrato sulla molteplicità dei linguaggi artistici proposti all’interno degli istituti penitenziari, in particolare di Brescia e di Bergamo. Inoltre, fino al 28 maggio a Macof è visibile la mostra fotografica “Nell’ombra la luce. Nell’ombra vedere“, mostra fotografica di Daniele Gussago. I soggetti, detenuti e liberi cittadini, sono ritratti durante le attività creative promosse all’interno del carcere e gli spettacoli rappresentati in diversi spazi urbani. Federica Pacella