Una 'spia' nel sangue svela la gravità del Covid

La scoperta nello studio condotto dalle task-force di Asst Papa Giovanni XXIII e Humanitas. La ricerca ha coinvolto 150 malati

Lo studio aggiunge un parametro per guidare i medici nella scelta delle terapie

Lo studio aggiunge un parametro per guidare i medici nella scelta delle terapie

Bergamo, 19 novembre 2020 - Cosa determina reazioni così diverse di fronte all’attacco del Covid? Perché alcune persone si ammalano gravemente e altre meno? Uno studio basato su due casistiche indipendenti, portate avanti da una task force dell’Humanitas guidata dal professor Alberto Mantovani, e dal gruppo di medici e ricercatori dell’Asst Papa Giovanni XXIII, coordinato dal professor Alessandro Rambaldi, ha identificato un indicatore di gravità di malattia nei pazienti affetti da Covid: la molecola Ptx3. Il lavoro “Macrophage expression and prognostic significance of the long pentraxin Ptx3 in Covid-19”, appena pubblicato su Nature Immunology, ha coinvolto 96 pazienti in Humanitas e 54 al Papa Giovanni XXIII. I ricercatori hanno indagato i meccanismi dell’immunità innata a livello del sangue e del polmone. "L’analisi ha portato alla luce il ruolo di un gene scoperto dal mio gruppo anni fa, la Ptx3: una molecola coinvolta nell’immunità e nell’infiammazione – spiega il Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas -. Nei pazienti malati di Covid, questa molecola è presente a livelli alti nel sangue, nei polmoni, nelle cellule della prima linea di difesa e nelle cellule che rivestono la superficie interna dei vasi sanguigni. Informazioni importanti dal momento che i malati di Covid presentano una fortissima infiammazione, che porta a trombosi del microcircolo polmonare a livello delle cellule endoteliali".

Le due casistiche indipendenti, quelle di Milano e Bergamo, confermano che la misura della Ptx3 costituisce, a oggi, il più importante fattore di prognosi associato all’aggravamento delle condizioni dei pazienti. «Questi dati - spiega Alessandro Rambaldi, direttore dell’Unità di Ematologia e del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’ospedale Papa Giovanni XXIII - confermano la centralità del danno endoteliale nelle manifestazioni più gravi osservate nei pazienti Covid. I livelli circolanti di Ptx3, misurati nel sangue, serviranno a guidare la valutazione della risposta ai trattamenti dei malati". Partito da un approccio ad alta tecnologia, lo studio arriva a definire un test semplice: basta infatti un esame del sangue. "Lo studio dimostra che l’avanzamento delle conoscenze - conclude Rambaldi - si fa grazie alla raccolta di campioni biologici e dati personali e sanitari della popolazione, indispensabili per una efficace ricerca sul Covid".