FRANCESCO DONADONI
Cronaca

L’uomo di Speranza otto ore dai pm: ho detto tutto

Bergamo, il capo di gabinetto del ministro e il giallo del documento dell’Oms fatto sparito. Caccia alla conferma di pressioni del Governo

Goffredo Zaccardi, capo di gabinetto del ministro Roberto Speranza ieri a Bergamo

Bergamo - È arrivato in procura dopo le 9, da solo. Ha lasciato gli uffici di piazza Dante intorno alle 17. All’uscita, ai giornalisti che lo incalzavano, Goffredo Zaccardi, capo di Gabinetto del ministro della Salute, Roberto Speranza, si è limitato a dire: "Parlerò, ma non oggi. Oggi ho parlato abbastanza con chi di dovere". Sale nell’auto che lo attende e si allontana. Prima, seduto nell’aula che una volta era la Corte d’assise Zaccardi è stato ascoltato come persona informata sui fatti dai magistrati bergamaschi che indagano sulla diffusione della pandemia nella prima ondata. 

Con un occhio di riguardo alla Bergamasca, territorio che ha pagato a caro prezzo come numero di morti. Il reato ipotizzato epidemia colposa. A oggi non si sa ancora chi abbia dato l’ok per la riapertura del Pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo. Ad attendere Zaccardi, il procuratore capo, Antonio Chiappani, l’aggiunto, Maria Cristina Rota e il sostituto, Paolo Mandurino, che fa parte del pool. Il nome di Zaccardi è comparso in una chat agli atti dell’indagine proprio quando si discuteva della pubblicazione del Rapporto sul report dell’Oms "Una sfida senza precedenti. La prima risposta dell’Italia al Covid", pubblicato il 13 maggio 2020 sul sito europeo dell’organizzazione e rimosso il giorno successivo.

Sul perché dell’eliminazione di quel rapporto, che conteneva spunti critici nei confronti dell’Italia, i pm ritengono che l’ex direttore vicario dell’Oms Ranieri Guerra, indagato per falso, abbia mentito in procura, dichiarando di non aver mai esercitato pressioni sui ricercatori della sua stessa organizzazione, coordinati da Francesco Zambon. Il documento conteneva, in particolare, un passaggio sul Piano pandemico italiano, "non aggiornato dal 2006 in poi". Ma il punto, per chi indaga su questa vicenda, è anche un altro: l’Italia, e quindi il ministero della Salute, hanno avuto un ruolo nella rimozione? E alla domanda se il ministro Speranza fosse a conoscenza, Zaccardi ha risposto secco: "Ho già detto che non faccio dichiarazioni". La procura non ha mai avuto evidenza di un intervento di Speranza, o dello stesso Zaccardi prima dell’eliminazione. Un passaggio che la procura di Bergamo ha voluto approfondire. Di recente Guerra ha presentato una memoria difensiva negli uffici di piazza Dante sostenendo di non aver esercitato pressioni. Circostanza che già lo stesso Zambon, però, aveva spiegato in procura: "Ritirai io il report per una modifica, ma poi doveva tornare online", aveva detto ai magistrati il ricercatore, che poi si è dimesso.