Coronavirus a Bergamo, anche Emergency con gli Alpini

Ospedale da campo, medici specialisti in epidemie. "Ora lavoriamo per attivare gli impianti"

Sopralluogo del sindaco Gori con i medici di Emergency

Sopralluogo del sindaco Gori con i medici di Emergency

ergamo, 24 marzo 2020 -  Alcuni medici di Emergency, in arrivo dall’estero, dove hanno lavorato per combattere diverse epidemie e che saranno coordinati da colleghi italiani, lavoreranno all’ospedale da campo degli alpini in allestimento alla Fiera di Bergamo. Ieri sopralluogo alla struttura, che avrà una capacità iniziale di un centinaio di posti letto e sarà operativa a pieno regime tra poco più di una settimana. Per ultimarlo si lavora anche di notte. Le stanze saranno realizzate con pannelli di legno, più sicuri della tensostruttura rispetto al rischio di saturazione.

"È stato pianificato tutto - spiega Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità degli Apini -. È stato deciso di inserire anche una decina di posti letto di terapia intensiva, con un vero pronto soccorso, mentre inizialmente si pensava solamente alla degenza dei pazienti per la fase non più acuta.  Rispetto al piano originale, alcune differenze. Saranno 172 i posti letto, con 24 di terapia intensiva e 70 di sub-intensiva. Ci vorrà ancora qualche giorno, perché appunto questa tipologia di degenza, con terapia intensiva, subintensiva e con la necessità di ossigeno per i degenti, richiede l’installazione di impianti tecnici complessi. Idem per quanto riguarda gli impianti elettrici. Andiamo avanti, benché il progetto iniziale sia stato stravolto".

Le buone notizie arrivano anche sul fronte del personale, che inizialmente aveva bloccato - anche se solo temporaneamente - l’iter di realizzazione dell’ospedale da campo, poi ripartito. "Sono in arrivo diversi medici e infermieri - rivela Rizzini -: è chiaro che trattandosi di una tipologia di degenza specifica, serve personale qualificato e non generico. La disponibilità non manca, ma sarà necessaria una selezione". Come già accaduto dopo l’appello lanciato dallo chef pluristellato bergamasco Chicco Cerea, che con il suo staff gestirà le cucine, è in atto una vera e propria gara di disponibilità da parte del mondo agricolo, grazie alla richiesta di Coldiretti Bergamo per l’approvvigionamento dei prodotti da destinare alla struttura dell’Ana. "Abbiamo avuto risposta immediata - rivela il direttore, Gianfranco Drigo -. Sono molto forti lo spirito di solidarietà e il desiderio di rendersi utili. Molte aziende si fanno avanti spontaneamente, anche piccole realtà. Prima di passare alla raccolta, aspettiamo che ci vengano date indicazioni precise su come procedere".

Intanto Ana e Intesa San Paolo collaborano a raccogliere i fondi attraverso la piattaforma Forfunding di Intesa San Paolo, oppure attraverso un bonifico bancario a For Funding Intesa Sanpaolo, Iban: IT32T0306909606100000047402. Causale: OSPALPINIBG.