Coronavirus, anche Gori in forcing sul Governo: "Chiusura totale per fermare il contagio"

Il sindaco di Bergamo sposa la linea dura della Regione: "Misure insufficienti e contraddittorie"

Giorgio Gori

Giorgio Gori

Bergamo, 11 marzo 2020 - "Nonostante si siano fatti miracoli, in Lombardia, a volte succede che il numero dei pazienti ammalati è superiore alle dotazioni e questo fa sì che in alcuni ospedali si sia deciso chi intubare e chi no in base all'aspettativa di vita". Lo ha detto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, intervendo a Radio24.

"Questo - ha aggiunto il primo cittadino bergamasco - è purtroppo quello che sta succedendo nella regione che ha il miglior sistema sanitario d'Italia. E' importante che i cittadini se ne rendano conto non per spaventarli, ma perchè abbiano davvero idea della gravità della situazione". Secondo il primo cittadino, in linea con quanto sostenuto dalla Regione, le misure decise dal governo per far fronte all'emergenza coronavirus non sono sufficienti per limitare il numero di contagi. "Ci sono ancora delle contraddizioni ristoranti e bar aperti fino alle 18, trasporti pubblici che funzionano, attività imprenditorali e artigianali che proseguono", ha detto tornando a chiedere al governo la "chiusura totale" di tutte le attività commerciali e imprenditoriali lombarde con l'eccezione di farmacie, negozi di alimentari e altri servizi di prima necessità. "Se vogliamo raggiungere l'obiettivo, la strada è questa", ha sottolineato Gori. "Il governo - ha aggiunto - ha finora accolto le richieste di questa Regione, ma serve ancora qualcosa per dire che abbiamo fatto tutto i possibile. Ci aspettiamo una decisione per oggi".