REDAZIONE BERGAMO

Comune di Brescia, "Non una disattenzione o connivenza" nella mancata costituzione a parte civile

Il Comune di Brescia non si costituirà parte civile nel processo a Caffaro Brescia. La scelta è dettata da un'analisi dei pro e contro e dalla riforma Cartabia. La sindaca Castelletti solleciterà il Governo per una norma che permetta di affiancare i privati nella bonifica delle loro aree.

Comune di Brescia, "Non una disattenzione o connivenza" nella mancata costituzione a parte civile

Non "disattenzione" o peggio "connivenza" come il tavolo Basta Veleni ed il centrodestra avevano giudicato la mancata costituzione a parte civile del Comune nel processo a Caffaro Brescia. Si è trattato, invece, di una scelta sull’analisi di pro e contro, diventata poi definitiva perché, con la riforma Cartabia, non è più possibile costituirsi parte civile in fase dibattimentale. "Ricordiamo – dice Manzoni, vicesindaco del Comune di Brescia – che non stiamo parlando del processo ai responsabili dell’inquinamento (quello storico, ndr), ma a chi, a caso Caffaro già conclamato, è stato chiamato a diverso titolo ad operare nello stabilimento". Tre le ragioni della non costituzione: la Loggia avrebbe dovuto optare per una costituzione selettiva, visto che nel processo c’è anche l’ex commissario Moreni ("che ha operato sulla scorta di una battaglia politica che il Comune ha assunto"); il Comune non avrebbe avuto titolo di chiedere il risarcimento del danno, spettante solo al Ministero (che non si è costituito); non è detto che la Loggia sarebbe stata ammessa (nel processo contro Snia, nel 2016, fu rigettata). Sarebbe stata una scelta più simbolica che pratica, senza contare che tra gli imputati ci sono gli amministratori di Caffaro Brescia, "impegnata a doppio filo con tutti gli attori pubblici – ricorda Manzoni – che a vario titolo convengono sull’affaire Caffaro nel garantire impegni, a partire dalla salvaguardia della falda". A responsabilità accertate, il Comune avvierà un’azione civile, per ottenere un risarcimento. Mentre si attende l’avvio della gara, a giugno, la sindaca Castelletti ha annunciato che solleciterà il Governo, per una norma che permetta al Comune di affiancare i privati nella bonifica delle loro aree. "Non costituirsi parte civile – conclude – non significa non occuparsi o non esser dalla parte dei cittadini". F.Pa.