
Bambini a scuola
Colere (Bergamo), 22 settembre 2020 - L’attesa è finita e l’ora X sta finalmente per scattare. La scuola inizierà oggi, con una settimana di ritardo, anche per gli alunni della primaria di Colere, in Val di Scalve. Gli studenti, però, non faranno ritorno nell’edificio scolastico, ma temporaneamente negli spazi all’Ostello Gardenia. La struttura scolastica del paese, infatti, è ancora un cantiere: nonostante la consegna dei lavori di riqualificazione fosse stata prevista per il giovedì precedente al giorno ufficiale d’inizio della scuola, un sopralluogo effettuato dai tecnici della Provincia ha evidenziato come l’edificio non fosse ancora completamente sicuro per ospitare i ragazzi.
In attesa della fine dell’intervento, alle famiglie era stata avanzata la proposta di iniziare l’anno scolastico sfruttando la didattica digitale integrata. I genitori degli studenti, però, hanno detto “no”, rifiutandosi di connettere i computer nell’orario indicato: una forma di protesta per sottolineare che, dopo tanto tempo di assenza dalle aule per il lockdown, era giusto che anche i bambini di Colere tornassero a scuola in presenza.
Ora la vicenda ha trovato una soluzione che soddisfa tutti, grazie all’intervento della parrocchia proprietaria dell’Ostello. La decisione è stata presa in considerazione della proposta del commissario prefettizio Letterio Porto di utilizzo temporaneo dei locali, dalle 8,10 alle 12,15 e dalle 13,40 alle 15,45, della disponibilità dei locali dell’Ostello offerti dal parroco don Antonio Locatelli, in qualità di gestore, e del benestare dell’Rspp d’istituto.
Già a partire dai giorni scorsi i genitori degli alunni hanno iniziato a lavorare per trasformare l’ostello in una scuola a norma, per garantire la sicurezza di alunni e insegnanti. Alle sedie e ai tavoli sono stati applicati piani lavabili ed è stata realizzata una parete provvisoria in polistirolo. Le pulizie saranno effettuate dalle famiglie e da insegnanti e bidelli, che avranno anche il compito di posizionare la segnaletica scolastica resa necessaria dalle norme anti-coronavirus.
«Finalmente l’attesa è finita e si parte – sottolineano le famiglie – . Grazie al commissario prefettizio che fino all’ultimo giorno si è dovuto districare tra i problemi, altro che normale amministrazione. Grazie al parroco don Antonio, che ha dimostrato di avere a cuore i nostri ragazzi non solo a parole e grazie ai genitori e ai volontari che si sono prodigati per aprire nel più breve tempo possibile. E grazie, infine, alle maestre che non fanno solo quello per cui sono pagate. Tutti insieme siamo riusciti ad ottenere quello che secondo noi è più giusto per i nostri bambini, che sono reduci da un periodo che li ha messi a dura prova dal punto di vista psicologico. Si sono ritrovati catapultati in un mondo che non era più il loro, privi di certezze. Il nostro obiettivo principale era ridare alle loro giornate un senso di normalità e quotidianità".