
Gli studenti di terza media durante la visita assistono ad un gioco di luci (De Pascale)
Seriate, 14 novembre 2015 - Diventare un ingegnere e progettare mega fari e impianti ad altissima tecnologia che finiscono sui palchi di Madonna e Bruce Springsteen, o nei mega show delle Olimpiadi e di Expo? Lo avranno certo sognato i ragazzi di terza media che ieri hanno visitato la Clay Paky di Seriate, fondata dal bergamasco Pasquale Quadri. L’azienda, infatti, è leader mondiale nel settore dei sistemi di illuminazione scenografica professionale, utilizzati per le più diverse applicazioni nel campo dello spettacolo, dei luoghi di intrattenimento e dell’arredo urbano.
La Clay Paky ha aperto le porte agli studenti in occasione del Pmi Day, iniziativa di Confindustria che coinvolge 81 aziende bergamasche e 63 istituti scolastici, per un totale 4.200 ragazzi, invitati a scoprire il mondo delle piccole e medie imprese che danno un contributo fondamentale allo sviluppo del territorio. E Clay Paky, che offre lavoro a 155 persone (in gran parte giovani) oltre a un altro centinaio dell’indotto, è stata davvero uno scoperta. Nella fabbrica si progettano e si costruiscono quei capolavori ad alta tecnologia che ci fanno illuminare il viso di meraviglia quando assistiamo agli show dei grandi artisti internazionali, a grandi spettacoli in televisione o nei teatri come il Bolscioi o Broadway, a eventi planetari come le Olimpiadi o l’Expo (l’Albero della Vita utilizza «Mythos», un proiettore dalla elevatissima luminosità nato a Seriate).
Fondata nel 1976 dal bergamasco Pasquale Quadri (oggi scomparso), Clay Paky è la classica storia tutta italiana di chi ha iniziato a costruire impianti nel garage di casa, si è imposto professionalmente con lo sviluppo delle discoteche, per poi diventare una società per azioni oggi controllata dalla multinazionale Osram, ma con un’ampia libertà decisionale, come precisa Valter Rossi, direttore di stabilimento. Una realtà che non conosce crisi: «Dal 2008 abbiamo aumentato il fatturato, da 25 a 70 milioni di euro – sottolinea Rossi – Esportiamo il 95% della produzione. Dopo il boom delle discoteche, tra gli anni ’80 e la metà degli anni ’90, abbiamo virato su spettacoli dal vivo, tv e musica, con proiettori di svariate potenze con funzioni motorizzate, sistemi di illuminazione digitale e tecnologia video, apparecchiature per effetti luce che generano atmosfere mutevoli in ambienti di ogni tipo». Un mondo magico, che ieri ha affascinato i giovani studenti.
di GIUSEPPE PURCARO