
Massimiliano Laruccia
Cividate al Piano (Bergamo), 8 luglio 2019 - Ennesima udienza del processo che vede imputato l’ex agente della polizia locale di Cividate al Piano Massimiliano Laruccia, 46 anni, accusato di truffa perché, secondo le contestazioni, tra l’ottobre 2014 e l’ottobre 2015, mentre era in congedo pagato dal Comune di Cividate per assistere la madre malata a Taranto, nei fine settimana si trasformava nel dj Diego Maximo De la Vega, ispirato al personaggio di Zorro, e si esibiva nell’allora discoteca Quien Sabe, ad Albano S.Alessandro, nella Bergamasca.
Una truffa quantificata dall’accusa in 31.337 euro. L’imputato le ha declinate ad attività non pagate quando tornava a Bergamo per vedere le figlie. Bisogna vedere se configurano un reato (la mamma stava male davvero) o solo una condotta scorretta. Nel corso dell’ultima udienza è stata sentita, come teste della difesa, rappresentata dall’avvocato Roberto Bruni, la badante che si occupava della madre malata di Laruccia. La donna ha spiegato che l’ex vigile, in quel periodo, si occupava dell’anziana tutti i giorni con grande impegno e che non si allontanava mai dalla casa della donna. Laruccia si deve difendere anche da altre contestazioni. Nove i capi d’imputazione: cinque truffe, ma anche tentata estorsione, peculato e lesioni aggravate. Queste ultime sono relative ai calci e ai pugni che hanno rotto il naso e provocato un trauma cranico all’ex collega di Laruccia, Fabio Simeoli. Per l’accusa, l’ex agente della polizia locale di Cividate al Piano avrebbe presentato querela contro ignoti per quell’aggressione e avrebbe incolpato lo stesso ex collega di avergli tirato un portadocumenti.
La Procura gli contesta anche di aver usato l’auto della polizia locale per scopi privati, facendo il furbetto del cartellino, omettendo cioè di timbrare le uscite per risultare al lavoro: 509 euro in 15 giorni. Laruccia è imputato anche di essersi intascato 906 euro da una automobilista. Infine c’è il filone d’indagine riguardante il Bar Spritz Time di Romano di Lombardia. L’ex vigile lo aveva preso in affitto, ma la gestione non era andata a gonfie vele. Per restituirlo al proprietario, però - altra accusa - avrebbe chiesto (senza ottenerli) 20mila euro. si sarebbe tenuto (piazzandoli poi per 400 euro) tavoli, sedie, ombrelloni e la tv del locale: una presunta appropriazione indebita per 2.638 euro. Prossima udienza il 23 settembre, quando sarà lui a testimoniare.