Cibo a base di insetti: il 70% dei consumatori è "poco propenso" a mangiare esotico

Ricerca universitaria sul novel food, solo il 9% assolutamente favorevole. Un miliardo di euro è già stato investito nel mercato emergente

Piatto a base di farina di grillo

Piatto a base di farina di grillo

Milano, 18 marzo 2023 – Novel food, farm innovation, economia circolare, potenzialità di crescita dei mercati di nicchia e investimenti verso le nuove frontiere dell’alimentazione in particolare in diete che prevedono il consumo di cibi a base di insetti con l’obiettivo di impedire che le generazioni future debbano sfruttare meno risorse del pianeta Terra in un’ottica di sostenibilità e di una maggiore variabilità alimentare.

Sono queste le tematiche al centro dell’evento di ieri ‘Cibi a base di insetti: cosa ne pensano i consumatori?’, svoltosi presso il Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università degli Studi di Bergamo, con la partecipazione di Giovanni Malanchini, consigliere della Regione Lombardia, di IPIFF - International Platform of Insects for Food and Feed e di Alia Insect Farm, start up innovativa fondata nel 2020 da Carlotta Totaro Fila.

Con l’entrata in vigore nel 2018 della normativa europea che legittima il consumo degli insetti e la loro appartenenza alla categoria di novel food – con la conseguente possibilità di allevare e introdurre sul mercato tali insetti e le farine derivate –, infatti, il settore è cresciuto notevolmente. E si stima possa crescere ancora: in Europa, in particolare, il valore di mercato del novel food si appresta a triplicare, passando da 82 milioni di dollari del 2018 ai 261 milioni previsti nel 2023.

Steven Barbosa, Public Affairs Manager di IPIFF, organizzazione no-profit che rappresenta gli interessi del settore dei produttori di insetti di tutta Europa, ha sottolineato che la produzione si basa su qualche migliaio di tonnellate mentre gli investimenti hanno già superato quota un miliardo di euro e "si prevede che questo mercato possa arrivare a produrre circa 260.000 tonnellate entro il 2030".

A fronte di questo spaccato, l’Ateneo bergamasco ha realizzato un’indagine che esplora il sentiment dei consumatori italiani in materia. La ricerca è stata condotta su un campione composto da 1.170 individui rappresentativi della popolazione italiana, profilati in base a età, sesso, lavoro, istruzione, esperienze pregresse e caratteristiche comportamentali, i cui dati sono stati raccolti in un intervallo di tempo compreso tra ottobre 2021 e settembre 2022. In base alle risposte ottenute dai questionari somministrati, risulta che il 9% degli intervistati sarebbe "altamente propenso" a consumare insect food e il 21% "mediamente propenso", mentre il restante 70% si dichiara poco propenso.

In conclusione un italiano su tre sarebbe disposto ad acquistare alimenti che contengono insetti commestibili, un risultato che apre interessanti opportunità per le aziende che volessero investire in questo mercato. A questo proposito Alia Insect Farm si propone di diventare l’unica agrifarm per l’allevamento e la trasformazione di grilli commestibili 100% Made in Italy in attesa che la commissione europea rilasci l’autorizzazione per l’immissione in commercio dei nuovi alimenti: "Introducendo la polvere di grillo nelle categorie di uso comune nelle percentuali consentite dai Regolamenti di attuazione, come ad esempio in pane, pasta, pizza, biscotti, snack, potremmo aggiungere i benefici nutrizionali di questa materia prima naturale a tipologie di cibo che già consumiamo normalmente".