Cassazione conferma il duplice omicidio Scapin in carcere

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Da sabato Matteo Scapin è in carcere, in via Gleno, a Bergamo. Lo hanno accompagnato i carabinieri su ordine della Procura generale di Milano, a cui la Cassazione ha rimandato la sentenza del primo luglio. Scapin al momento deve scontare 11 anni e quattro mesi (a cui andrà tolto il periodo di pre sofferto, visto che era ai domiciliari) per il duplice omicidio volontario. La notte del 4 agosto 2019 Luca Carissimi, 21 anni, e l’amico Matteo Ferrari, 18 anni, entrambi di di Borgo Palazzo, in città, erano stati speronati dalla Mini condotta da Scapin, 35 anni, di Curno. I due ragazzi erano sulla Vespa. L’incidente ad Azzano San Paolo. Uno era morto quella stessa notte, l’altro a distanza di una giornata. Ora la sentenza andrà riformulata — dai giudici di Milano perché Brescia non può esprimersi una seconda volta sul caso — per quel che riguarda, invece il il reato di guida in stato di ebrezza che era valso 4 mesi di pena. È la conclusione di una vicenda tragica che ha messo a confronto differenti valutazioni, anche in fase cautelare, del tribunale di Bergamo da una parte e dei giudici dei diversi gradi di giudizio dall’altra. Scapin è stato assistito dagli avvocati Andrea Pezzotta, Riccardo Tropea e, in Cassazione, Franco Coppi. La famiglia di Luca Carissimi dall’avvocato Francesca Longhi, mentre i Ferrari da Dimitri Colombi. "È stato un processo impegnativo - si limita ad annotare quest’ultimo- . Siamo soddisfatti perché eravamo convinti che si trattasse di un omicidio volontario, ma certo resta una tragedia per tutti". Scapin, che a processo non si è mai presentato in aula, ha sempre negato di avere tamponato volontariamente la moto guidata da Luca e con Matteo come passeggero. F.D.