Terno d'Isola, carabiniere falciato al posto di blocco: "Omicidio volontario"

Ubriaco e con la patente ritirata ignora l’alt e uccide un appuntato

Emanuele Anzini e l'auto del suo investitore

Emanuele Anzini e l'auto del suo investitore

Terno d'Isola (Bergamo), 18 giugno 2019 - «Ha intimato l’alt alla sua morte, ma lei non si è fermata e lo ha portato via». Lo ricordano così sulla pagina Facebook dell’Arma i colleghi dell’appuntato scelto Emanuele Anzini, travolto e ucciso da un automobilista ubriaco fuggito al posto di blocco. Anzini oggi avrebbe festeggiato il suo quarantaduesimo compleanno. Era originario di Sulmona (Abruzzo), sposato, padre di Sara, 19 anni. Figlio di carabiniere, si era arruolato nell’Arma nel ’97 prestando servizio dal 1998 al 2006 a Brembate e dal 2006 fino a domenica notte al Nucleo operativo Radiomobile della Compagnia di Zogno. Caduto mentre stava adempiendo al proprio dovere.

Sono le 3. Siamo a Terno d’Isola, in via Padre Albisetti, provinciale che collega Presezzo con Bonate Sopra. La pattuglia è in campo per i normali controlli. Anzini e il collega sono fuori dalla macchina, il lampeggiante è acceso. Indossano la pettorina rossa: impossibile non vederli. Poco prima era stata fermata una vettura e stavano consegnando i documenti al conducente. Fin li sembra una notte come altre. All’improvviso la tragedia. Sopraggiunge un’Audi A3. Al volante c’è Matteo Colombo Manzi, 34 anni, cuoco di Sotto il Monte. La velocità è sostenuta. L’uomo, si scoprirà poi, nel 2018 era stato denunciato per omissione di soccorso (dopo l’incidente era fuggito), e tre mesi fa gli era stata ritirata la patente per un mese per eccesso di velocità. Quando l’auto arriva all’altezza del distributore, Anzini intima l’alt. Consapevole di aver bevuto troppo, il trentaquattrenne (a cui è stato riscontrato un tasso alcolemico di 2,97 grammi per litro, sei volte sopra il consentito) invece di fermarsi accelera e investe l’appuntato. L’impatto è violentissimo: il parabrezza si sfonda e il corpo del carabiniere viene sbalzato a una cinquantina di metri. Poi, l’investitore scappa. Ma, dopo una decina di minuti, torna indietro e viene arrestato dalla Polstrada. Pesanti le accuse nei suoi confronti.

Il pm, Raffaella Latorraca, gli contesta omicidio volontario con dolo eventuale, resistenza, guida in stato di ebbrezza, fuga e omissione di soccorso. Matteo Colombo Manzi, difeso dall’avvocato Federico Riva, si trova nel carcere di via Gleno a disposizione del gip per la convalida. Ieri è stata eseguita l’autopsia sul corpo dei militari. I funerali dell’appuntato scelto si svolgeranno oggi alle 15 a Sulmona. Molti i messaggi di cordoglio, a partire da quello del Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella ha inviato una lettera o al Comandante generale dell’Arma, Giovanni Nistri, parlando di «profonda tristezza» e di «commossa partecipazione al dolore dei familiari».