
Due residenti nella zona del monte Alben, situato nelle Prealpi Orobie, lungo il crinale che separa la Valle Brembana dalla Valle Seriana, sono stati denunciati per aver ucciso e trafugato un esemplare di camoscio, mai portato al centro di verifica del Comprensorio alpino della Valle Seriana. Analogo episodio si è verificato sul monte Alino, dove altri due cacciatori residenti nella media Valle Seriana, sono stati sorpresi dagli agenti della polizia provinciale dopo aver abbattuto un esemplare maschio adulto di cervo senza autorizzazione e senza legittimarne il prelievo: lo stavano per portare a valle su un fuoristrada. I quattro denunciati dovranno pagare una multa e un risarcimento per il capo prelevato indebitamente. Non solo: sono stati sospesi dall’attività di caccia.
Sono questi alcuni degli episodi citati nel bilancio della polizia provinciale, nucleo ittico venatorio, contro il bracconaggio nella Bergamasca, un fenomeno che negli ultimi mesi ha fatto registrare un incremento: tanto che la polizia che fa capo all’amministrazione provinciale di Bergamo ha provveduto a denunciare ben 17 persone per reati legati alla caccia in maniera illegale di animali. Irregolarità che sono state riscontrate in tutta la provincia, dalle valle alla Bassa Bergamasca. Nel mirino dei trasgressori, gli ungulati e l’avifauna che popolano la Bergamasca. Sono serviti diversi appostamenti da parte degli agenti della polizia provinciale per sorprendere tre segugisti, i cacciatori abilitati alla caccia a volpe e lepre - che, in Valle di Scalve, avevano abbattuto un capriolo utilizzando una munizione “spezzata”, vietata per la caccia a queste specie.
Sempre in Valle di Scalve, sono emersi alcuni gravi casi di utilizzo di lacci metallici per la caccia. Un uomo residente in valle è stato intercettato dagli uomini del nucleo ittico venatorio mentre era intento a scuoiare un esemplare femmina adulto di cervo, catturato in un laccio metallico posizionato ad hoc nella boscaglia. Gabbie e tagliole sono state sequestrate anche in in zone di pianura: in una è stato recuperato un esemplare di volpe, che è stato trasportato per essere curato all’Oasi Valpredina di Cenate Sopra. Qui, dopo le cure del caso, è stata liberata.
Michele Andreucci