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Caso Yara, Bossetti torna in tribunale a Bergamo: in aula come parte lesa

Il muratore di Mapello nel 2014 denunciò per diffamazione un genetista di MICHELE ANDREUCCI

Massimo Bossetti (Olycom)

Bergamo, 10 marzo 2016 -  Questa volta ha varcato l'ingresso del tribunale in qualità di parte offesa e non come imputato. Massimo Bossetti, in carcere con l'accusa di essere l'assassino di Yara Gambirasio, è comparso questa mattina davanti al gip Marina Cavalleri nella veste di presunta vittima del reato di diffamazione, frutto di una denuncia che il muratore di Mapello ha presentato tempo fa nei confronti del professor Fabio Buzzi, all'epoca dei fatti responsabile dell'Unità operativa di Medicina legale e Scienze Forensi dell'Università di Pavia.

Il dipartimento di Buzzi era stato incaricato dalla Procura di Bergamo di analizzare i reperti (peli e capelli) sopra e intorno al corpo di Yara, rinvenuto nel campo di Chignolo d'Isola il 26 febbraio 2011. Il 27 giugno 2014, pochi giorni dopo il fermo del carpentiere inguaiato dal dna, nel corso di una intervista in tv per la trasmissione "Segreti e Delitti" di Canale 5, Buzzi affermò che erano stati trovati anche i peli di "Ignoto 1" (e quindi di Massimo Bossetti, per gli inquirenti) sul corpo e sugli indumenti di Yara. La notizia venne rilanciata con ampio risalto dai media perchè confermava le risultanze delle analisi genetiche già condotte sugli slip e sui leggings della ragazzina.

Peccato che non c'era nulla di vero e poco dopo Buzzi, nella stessa serata, era stato costretto a rettificare. Oggi l'esito di quelle analisi è conosciuto: sono state trovate 7 tracce umane, nessuna però appartenente a Bossetti. Di quell'intervista rimane ora un procedimento penale per diffamazione cui però il procuratore aggiunto di Bergamo, Massimo Meroni, ha chiesto l'archiviazione. Alla richiesta si è opposta la difesa di Bossetti e ieri era in programma l'udienza in camera di consiglio, che si è tenuta nell'aula della corte d'Assise, la stessa dove si celebra il processo per l'omicidio di Yara. Il gip Marina Cavalleri, sentite le parti, si è però riservata la decisione, che sarà resa nota settimana prossima. Poco prima che terminasse l'udienza Bossetti ha preso la parola per invocare la condanna di Buzzi.

"Chiedo che venga perseguito per questo reato", si è limitato a dire. I legali del muratore di Mapello, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, hanno chiesto al giudice di acquisire il video integrale della trasmissione "Segreti e Delitti" e di chiamare a testimoniare il giornalista Giorgio Sturlese Tosi, autore del servizio, oltre che Carlo Previderè e Pierangela Grignani, gli esperti dell'Università di Pavia che hanno eseguito materialmente le analisi sul dna nel dipartimento di Buzzi. Il procuratore aggiunto ha invece insistito sulla sua richiesta di archiviazione del procedimento affermando che la querela è stata presentata tardi e che la reputazione di Bossetti non è stata lesa in quanto da parte di Buzzi non c'è stato dolo.Inoltre il professore ha parlato di "Ignoto1" e non ha fatto il nome di Massimo Bossetti. Domani, intanto, Bossetti torna in aula per il processo per l'omicidio di Yara. Proseguirà il suo interrogatorio, iniziato venerdì scorso, da parte del pm Letizia Ruggeri.

di MICHELE ANDREUCCI