Bollette, benzina e ora la spesa Per ogni famiglia 2.350 euro in più

Il carrello rischia di costare 130 euro in più del 2021. Nei supermercati è corsa. ai prodotti di primo prezzo

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Iniziano a farsi sentire anche sui bergamaschi gli effetti della guerra in Ucraina e dell’inflazione. Secondo una ricerca di Federconsumatori, infatti, il conto con aumenti presentato ai cittadini orobici si aggira sul miliardo. L’aumento dei prezzi, che è già avvenuto per quanto riguarda le bollette di luce e gas, sta colpendo ora i carburanti e i beni di prima necessità. Federconsumatori ha lanciato l’allarme sulla stangata che nei prossimi mesi subiranno i 470 nuclei familiari orobici con rincari che potrebbero superare i 2.350 euro per ogni famiglia. Partendo dai dati Istat, l’associazione dei consumatori ha stimato una vera e propria valanga di aumenti: ogni casa dovrà sborsare fino a 228 euro in più (103 milioni su tutta la provincia) a causa dei rincari che stanno subendo i carburanti, a cui si sommano altri 218 euro (altri 98 milioni suddivisi sulla Bergamasca) per luce, gas e acqua. Ma sotto osservazione finisce ora il carrello della spesa, che rischia di costare 130 euro in più rispetto al 2021, per un totale che a Bergamo e provincia brucia altri 58,5 milioni di euro. Gli effetti nefasti della guerra fra Russia e Ucraina si iniziano a vedere anche nelle corsie dei supermercati, con una corsa agli acquisti soprattutto dei beni di prima necessità e prodotti di primo prezzo come pasta, farina e olio di semi, ma non mancano clienti che preferiscono portarsi avanti facendo incetta anche di scatolame e altri generi alimentari. Per ora i supermercati non hanno problemi di rifornimenti, tranne per alcuni prodotti specifici, come l’olio di semi che proviene proprio dall’Est Europa.

"Purtroppo in questo momento – spiega Christian Perria, che rappresenta Federconsumatori a Bergamo – ci sono importanti speculazioni sul petrolio, che si ripercuotono inevitabilmente sui consumatori. Per evitare che la situazione peggiori, va definito un tetto massimo per i prezzi del carburante, ma occorre anche un intervento deciso del governo sulle accise. E iniziano a preoccupare i rincari che riguardano i beni di prima necessità Basta recarsi nei supermercati per notare comportamenti anomali. Così si rischia una psicosi generalizzata che porta a scorte ingiustificate. per certi versi sembra di rivivere il periodo del lockdown dovuto alla pandemia, quando la gente acquistava beni di prima necessità perchè era costretta a restare a casa. Andando a fare la spesa si capisce come le persone siano preoccupate di possibili rincari, ma a catena rischiamo di assistere a fenomeni preoccupanti in tutti i comparti". Michele Andreucci