Bergamo, il tesoro nella Biobanca: tessuti, sangue e Dna

I segreti del corpo umano nel caveau del Papa Giovanni XXIII, i campioni conservati a -170° per i trapianti e per la ricerca

Uno dei tank di azoto liquido

Uno dei tank di azoto liquido

Bergamo, 21 marzo 2018 - Dieci tank con circuito di azoto liquido, per la crioconservazione di cellule e tessuti, completano l’allestimento della Biobanca del Papa Giovanni XXIII, nel caveau dell’ospedale. È una nuova dotazione tecnologica donata all’azienda ospedaliera da Siad - Società italiana acetilene e derivati, uno dei principali gruppi chimici italiani - che si integra con i 27 congelatori presenti nella Biobanca dell’ospedale, che contengono circa 135mila campioni biologici, messi a disposizione dei ricercatori per studi clinici, diagnostici e di ricerca per diverse patologie.

«Grazie ai suoi contenitori di azoto liquido, che mantengono una temperatura tra i -168° e i -170° C, la criobanca permette di conservare, per lunghi periodi, il materiale biologico che necessita di rimanere vitale fino al momento del suo utilizzo, per la ricerca o i trapianti» spiega Annapaola Callegaro, responsabile della Biobanca. Dunque, una sorta di grande archivio dove sono raccolti, catalogati e conservati campioni biologici umani (sangue, saliva, urine, cellule), e acidi nucleici (dna e rna) provenienti sia da pazienti sani che da pazienti affetti da malattia. «Con il materiale raccolto stiamo sviluppando un progetto che riguarda il tumore alla mammella» sottolinea la responsabile.