
A fine partita gli ultrà atalantini tesero un agguato agli interisti Nel tondo, gli oggetti recuperati e sequestrati
Bergamo, 18 maggio 2016 - Ha chiesto di patteggiare una condanna a 2 anni con la condizionale uno dei dieci ultrà bergamaschi che erano stati arrestati il 16 gennaio scorso, al termine della partita tra l’Atalanta e l’Inter, per i violenti scontri con le forze dell’ordine avvenuti in pieno centro cittadino, davanti ai passanti spaventati. Il gup Bianca Maria Bianchi si è riservata se accettare o meno la richiesta e ha poi rinviato l’udienza al 21 giugno prossimo, quando i difensori degli altri imputati presenteranno le loro richieste al giudice, tra cui probabilmente alcune richieste di rito abbreviato.
Tra i tifosi che verranno giudicati, c’è anche un supporter tedesco, dell’Eintracht Francoforte, tifoseria gemellata con la Curva Nord dell’Atalanta: già ad aprile 2014 si era avuta una prova dell’alleanza, quando due sostenitori dell’Eintracht erano stati identificati tra i partecipanti agli incidenti con la polizia prima di Atalanta-Verona. Secondo le contestazioni, il giovane tedesco avrebbe partecipato al plotone che aveva teso un agguato a un pullman di tifosi interisti che stava attraversando il centro di Bergamo per raggiungere il parcheggio di interscambio vicino all’autostrada.
Due bus rimasero danneggiati: erano scortati da polizia e carabinieri, ma erano stati fermati all’altezza di via Mai (non lontano da viale Papa Giovanni), grazie all’utilizzo di fumogeni e di fuochi d’artificio, esplosi per strada. L’ultrà tedesco era stato uno dei primi arrestati. Gli agenti della polizia avevano infatti reagito all’attacco ai pullman e il gruppo di 40 violenti, entrato in azione, aveva iniziato a fuggire per le vie del centro, puntando verso Città Alta.
Il supporter dell’Eintracht era stato fermato con un complice bergamasco all’altezza di S.Agostino. Da lì l’inseguimento della polizia era proseguito fino a Porta Garibaldi, tra i prati della zona e anche tra le abitazioni private, con numerosi cittadini che dalle loro finestre e balconi avevano indicato agli agenti la posizione dei fuggiaschi, quasi tutti incappucciati con dei passamontagna, vestiti di nero.
Alla fine nella rete delle forze dell’ordine erano finiti, in totale, dieci tifosi, la maggior parte dei quali erano stati fermati in Colle Aperto. Tra gli episodi contestati, anche quello di una vettura della polizia che, in via Mai, era stata bloccata e al cui interno era stato gettato un fumogeno, che aveva incendiato parte dei sedili posterioti. Tutti gli imputati negano di aver partecipato ai disordini.