
L’omicidio risale al 9 luglio del 2019. Maria Antonia Lanzeni, 84 anni, venne trovata senza vita dal nipote nell’appartamento di via Trieste, a Treviglio, acquistato con il marito Orazio Gualtieri di 81 anni. La moglie, strangolata, era distesa sul letto, lui era seduto su una poltrona, dopo aver tentato di tagliarsi le vene dei polsi. Un raptus nella casa dove la coppia di anziani si era ritirata a godersi la pensione. Una vita intera fianco a fianco, finita in tragedia.
L’81enne, difeso dall’avvocato Luigi Villa, è a processo (pm Letizia Ruggeri) con l’accusa di omicidio. Attualmente è in una struttura psichiatrica, dopo essere stato a lungo ricoverato nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Treviglio. Il suo avvocato aveva chiesto una perizia.
Ieri mattina la prima udienza davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Giovanni Petillo. Udienza veloce, durata poco più di un’ora, in cui sono sfilati in aula i carabinieri della compagnia di Treviglio, che intervennero quel giorno in via Trieste dopo la chiamata al 112 da parte del nipote della vittima.
La causa scatenante non è mai stata chiarita del tutto. I militari hanno raccontato che, quando sono arrivati nell’appartamento di via Trieste, la donna era sul letto, priva di vita. L’autopsia aveva poi accertato che era morta per strangolamento.
Il marito era seduto in poltrona, dopo che aveva tentato di tagliarsi le vene dei polsi. Accanto erano state trovate delle scatole vuote di medicinali.
La prossima udienza è in calendario giovedì 14 gennaio e forse in aula sarà presente anche l’imputato. Altre due udienze per il 21 e 28 gennaio.
F.D.