Bergamo, al setaccio le case degli ultrà dell'Atalanta: un arresto

Otto le perquisizioni dopo gli scontri tra polizia e tifoserie del 25 aprile

Il faccia a faccia tra polizia e tifoserie

Il faccia a faccia tra polizia e tifoserie

Bergamo, 4 maggio 2019 - Il blitz è scattato ieri all’alba. Indagine lampo e mirata. L’ambiente, quello degli ultrà. In un’auto la polizia ha trovato una bomba carta di 400 grammi e per il possessore è scattato l’arresto. Si tratta di D.A. 29 anni, di Dalmine: è uno dei tifosi nerazzurri destinatari di una perquisizione domiciliare all’alba.

In tutto sono state otto le perquisizioni per i disordini avvenuti giovedì 25 aprile prima della partita di Coppa Italia, Atalanta-Fiorentina. Dopo l’attacco da parte di supporters nerazzurri dal viale Giulio Cesare verso il cordone della polizia che li separava dai pullman con i tifosi viola scortati dalla stazione e in transito a piazzale Oberdan era stato lanciato di tutto. Mazze, bastoni, spranghe, fumogeni e bombe carta che avevano provocato il ferimento di un funzionario e due agenti del Reparto mobile.

Da qui le perquisizioni alla ricerca di materiale dello stesso tipo di quello lanciato. Il 26enne di Dalmine – difeso dall’avvocato Federico Riva – è l’unico arrestato: questa mattina sarà processato con il rito direttissimo. Mentre un 29enne, T.M., è stato denunciato perché gli sono stati trovati un proiettile e della droga (per uso personale) . Un altro ragazzo è stato segnalato (in via amministrativa) per possesso di droga per uso personale. Sono stati sequestrati striscioni e sciarpe di altre tifoserie. L’ipotesi investigativa è che siano stati rubati o rapinati a supporters avversari. Su tale materiale verranno effettuati ulteriori accertamenti.

Disordini che hanno rischiato di offuscare una serata di festa sportiva. Se sul campo infatti la partita si era conclusa con la vittoria dell’Atalanta, fuori dallo stadio il bilancio era stato di 20 agenti feriti, con prognosi tra i 15 e i 30 giorni, soprattutto per le abrasioni riportate dalle bombe carta con cui erano stati assaliti da 150-200 ultrà nerazzurri, in viale Giulio Cesare.

L'agguato alle 19 quando la prima scorta con 600 tifosi della Fiorentina era arrivata in piazzale Oberdan: gli atalantini, tutti a volto coperto, sono scesi da viale Giulio Cesare tentando di raggiungere i pullman. La questura era già pronta a fronteggiarli con un massiccio sbarramento: dagli ultras sono partiti fumogeni, bombe carta, aste, bulloni, pietre e bottiglie che hanno colpito gli agenti, ma lo scontro con i tifosi della Fiorentina è stato evitato. Arrivati allo stadio, gli ultrà viola avevano cercato di sfondare i cancelli del settore ospiti e le forze dell’ordine erano state costrette a intervenire di nuovo.

Altri scontri si erano registrati alla fine della gara: per due volte gli ospiti avevano tentato di sfondare i cancelli mentre gli atalantini, che stavano festeggiando la vittoria al Baretto, avevano lanciato bombe carta ma senza riuscire a colpirli. Gli agenti della Digos avevano sequestrato bastoni, aste, sassi, bottiglie, e visionato i filmati per identificare gli autori degli scontri.