
L'alpinista Marco Astori scruta le vette da scalare
Bergamo, 29 aprile 2015 - Bergamo si mobilita per la popolazione nepalese devastata dal terremoto. Dopo la sottoscrizione aperta dalla Caritas, a muoversi è uno degli alpinisti più conosciuti della provincia, Marco Astori, 35 anni, originario di Dossena, piccolo centro tra Valle Brembana e Valle Serina.
Il 35enne - da anni legato alla popolazione nepalese grazie al progetto umanitario Insegnanti per il Nepal, promosso dalla onlus Roby Piantoni che prende il nome dello scalatore orobico scomparso il 15 ottobre 2009 durante una spedizione sullo Shisha Pangma - partirà domenica per Katmandu per portare medicinali e cibo. Astori, accompagnato da Claudio Belingheri, appassionato di montagna, componente della onlus e marito della sorella di Piantoni, si imbarcherà da Malpensa, farà scalo a Doha e raggiungerà poi Katmandu.
«Noi bergamaschi - spiega l’alpinista - siamo sempre in prima fila quando c’è da aiutare le popolazioni in difficoltà. Io, poi, conosco bene quelle zone, in quanto il progetto che porta il nome del mio amico Roby Piantoni si prefigge di inviare materiale scolastico per i bambini nepalesi, per consentire loro una vita dignitosa. Domenica dovevamo partire proprio per questo, ma dopo il terremoto le priorità sono cambiate. La situazione laggiù è drammatica, la gente ha bisogno di medicine e di cibo. I nepalesi sono un popolo umile, che merita il nostro aiuto. Così abbiamo deciso di non annullare il viaggio e di raggiungere Katmandu, dove cercheremo di aiutare le persone ferite e che hanno perso la casa».
«In questi giorni - aggiunge Astori, che nella sua carriera ha scalato numerose vette italiane e internazionali - stiamo cercando di capire come muoverci, una volta raggiunto il Nepal. Ci fermeremo a Katmandu, visto che raggiungere i villaggi dove solitamente portiamo il materiale scolastico è ora impossibile. Alloggeremo da uno sherpa locale, responsabile dell’agenzia di spedizione alla quale ci appoggiamo da anni. Dormiremo in una tenda, nel giardino della sua abitazione: in questo modo, in caso di nuove scosse, saremo meno esposti al pericolo di essere travolti».
Astori non conosce la situazione attuale in cui si trova l’altro alpinista bergamasco presente in Nepal al momento del sisma, Marco Zaffaroni. «So solo - rivela - che si trovava al campo uno dell’Everest e che è riuscito a salvarsi. Ci è stato detto di non chiamarlo per non scaricare il telefono satellitare che ha con lui».