MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

A rischio crollo la chiesa dei minatori

La struttura continua a muoversi e le crepe si fanno sempre più evidenti. È sempre più difficile a Gorno...

La struttura continua a muoversi e le crepe si fanno sempre più evidenti. È sempre più difficile a Gorno la situazione della chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo, inaugurata nel 1932, chiusa ormai da 14 mesi per pericolo di crolli, uno dei maggiori edifici di culto della Val del Riso. Con tutta probabilità, tra le cause maggiori del movimento dell’edificio, vi è l’acqua che circola al di sotto del terreno. "Ero stato io, il 17 gennaio del 2024, a decidere che era meglio chiudere l’accesso ai fedeli dopo che mi erano caduti in testa dei calcinacci – spiega il parroco, don Angelo Epis –. Ma non immaginavo che la situazione si sarebbe rivelata così drammatica". Un’ordinanza comunale ha disposto il divieto di accesso a tutta l’area intorno alla parrocchiale. "I tecnici – prosegue padre Epis – hanno riferito che quest’inverno è andata bene. Se fosse nevicato in abbondanza, con molta probabilità il tetto sarebbe crollato. In ogni caso stimano che tra i due e i sei anni, se non si fa nulla, la chiesa crollerà. In sinergia con Curia di Bergamo, Comune e Soprintendenza abbiamo effettuato diverse analisi affidandoci ad esperti e stiamo tuttora proseguendo, ma non sarà facile recuperare la struttura. Si parla di oltre tre milioni di euro di intervento, sempre che sia possibile fare qualcosa. Si deciderà entro l’anno".

"Stiamo lavorando anche per mettere in salvo i beni all’interno della chiesa – rivela il parroco –, tra questi l’organo, un Serassi di grande valore, ma anche statue del Fantoni, due altari e affreschi di Emilio Nembrini". Quella attuale è la terza struttura, le prime due ebbero sempre problemi di stabilità e furono abbattute. Fu realizzata alla fine degli anni Venti del Novecento da diversi cittadini di Gorno: erano quasi tutti minatori, ogni mese donarono parte del loro stipendio per l’edificazione.Michele Andreucci