"Provate il velo islamico": l'iniziativa dei Giovani musulmani a Lodi

I ragazzi hanno organizzato una giornata intera per fa conoscere la loro cultura attraverso volantini, assaggi di dolci, hennè e hijab

Una ragazza si sistema il velo

Una ragazza si sistema il velo

Lodi, 31 maggio 2015 - Mettetevi nei nostri panni, anzi nei nostri veli. Potrebbe facilmente essere questo lo slogan dell’iniziativa organizzata per oggi nella placida e cattolicissima Lodi – 44mila persone appena tra i campi del sud della Lombardia, lavoratori a testa bassa e senza tanti grilli – dai Giovani musulmani della città. Tutti giovanissimi, tutti italianissimi, che hanno pensato a una Da’wah Street, un open day della cultura islamica dalle 9 alle 20 in piazza della Vittoria, proprio di fronte al Duomo. Tra volantini, dolcetti e tatuaggi all’hennè, alle donne sarà offerta anche una ‘prova velo’: le ragazze del movimento porteranno una ventina di veli colorati e, a chi lo vorrà, insegneranno a indossarlo.

Apriti cielo. Perché, a metà tra provocazione (ma gli organizzatori non confermano) e prova di dialogo attraverso la conoscenza dell’altro (gli organizzatori qui sì, che confermano), si tratta di da’wah, il richiamo, l’appello, l’invitare il prossimo all’Islam, fatto all’ombra del campanile. Per carità, nulla di male né di inedito, ma in tempi di radicalizzazione delle posizioni, l’invito al hijab a meno di 80 metri dalla cattedrale della Vergine Assunta – pur senza dimenticare i capi coperti delle donne cattoliche fino a non poco tempo fa – suona quanto meno strano.

I giovani musulmani però non ci stanno: "Non vogliamo creare nessuna polemica in città – spiega Hala Ibrahim, 18 anni, nata a Lodi –. Chiederemo ai lodigiani cosa pensano riguardo all’Islam. Porteremo una ventina di veli che le donne potranno provare. Chi vorrà potrà farsi un tatuaggio all’hennè, simbolo della tradizione musulmana. Come Giovani musulmani abbiamo l’intenzione di far conoscere le nostre idee". Dispetto? Neanche per idea: "Il nostro è un invito, se qualcuno vuole provare ci fa piacere. Nulla di più".

È, quella di oggi, la prima di una serie di iniziative informative e di dialogo interculturale organizzate dal gruppo: "Vogliamo informare per bene e togliere ogni forma di pregiudizio sul tema Islam o musulmani e la loro integrazione nella società italiana – precisano – . Durante la giornata saranno distribuiti volantini stampati che spiegano il vero punto di vista dell’Islam riguardo alcuni temi maggiormente discussi ultimamente sui social media: la donna musulmana, la violenza e l’estremismo, l’integrazione dei musulmani". Ci saranno anche cartelloni con alcuni detti e versetti del Corano proprio sui vari temi scottanti. Poi bevande, dolci. E la prova velo.

"Non è possibile promuovere una iniziativa del genere – tuona però Nancy Capezzera, segretario provinciale di Fratelli d’Italia –. I Giovani musulmani vogliono imporre sul territorio degli italiani la loro religione, senza adattarsi alle nostre tradizioni. Sono basita dall’atteggiamento del Comune che ha concesso l’occupazione del suolo pubblico per tutta la giornata di domani (oggi per chi legge, ndr). Nessuno promuove la cultura italiana per far scoprire le nostre tradizioni ai musulmani che sono ospiti del nostro Paese. Le donne occidentali non hanno bisogno del velo, perché forti della loro emancipazione e del ruolo che già ricoprono nella società».