Malpensa, l'astronauta Alfred Worden e il viaggio sulla luna

Il pilota di Apollo 15 ha raccontato la storica impresa che portò gli astronauti della missione Apollo a scorrazzare a bordo di un Rover lungo le lande desolate del nostro satellite

Alfred Worden

Alfred Worden

Malpensa (Varese), 15 ottobre 2016 - Lo spazio è ancora l’ultima frontiera per Alfred Worden, pilota di Apollo 15, che nella sala convegni dello Sheraton Hotel di Malpensa ha raccontato a giovani e meno giovani la storica impresa che portò gli astronauti della missione Apollo a scorrazzare a bordo di un Rover lungo le lande desolate del nostro satellite e uscire nello spazio profondo a trecentomila chilometri dalla Terra. L’evento di questo fine settimana organizzato dall’associazione di divulgazione astronomica e astronautica ADAA, fondata da Luigi Pizzimenti in collaborazione con Volandia, il museo del volo di Malpensa, ha portato in Italia uno dei pochi astronauti ancora viventi che hanno avuto il privilegio di osservare la Terra dal punto più lontano mai raggiunto dall’uomo. 

Il racconto di un viaggio durato dodici giorni vissuti in una capsula di circa tre metri per quattro insieme agli altri due astronauti David Scott e James Irwin, ha rappresentato una prova anche sotto l’aspetto psicologico. “Quando mi dissero che era giunto il momento, per Scott e Irwin, di scendere sulla Luna – ha raccontato Worden – fui ben felice di lasciarli andare e avere tutto quello spazio solo per me”. Solo, in orbita attorno alla Luna , Worden uscì per trentotto minuti nello spazio profondo per la prima attività extraveicolare del programma Apollo a quella distanza, fermandosi in piedi fuori dal modulo di comando per osservare contemporaneamente la Terra e la Luna. Questa esperienza lo fece entrare nel Guinness dei Primati come l’uomo più solo in assoluto, distante decine di migliaia di chilometri dalla Luna, dove si trovavano i suoi compagni di viaggio e centinaia di migliaia di chilometri dalla Terra. Worden, infatti, non mise mai piede sul nostro satellite, restò in orbita lunare fino al ritorno dei suoi compagni dalla Luna. 

Un racconto molto ricco di aneddoti tra i quali non è mancato un pizzico d’italianità. Lo stemma della missione cucito sulle tute degli astronauti fu disegnato dallo stilista fiorentino Emilio Pucci e restò, secondo il colonnello Worden il miglior stemma in assoluto di tutte le missioni Apollo. Alla domanda su ipotetiche visite di alieni sulla Terra, Worden ha risposto di non crederci ancora oggi:  “Non credo agli ufo – ha affermato – ma guardando l’universo dallo spazio profondo sono convinto che la Terra non sia l’unico pianeta abitato, non siamo soli”.