Nubifragio a Verceia, le testimonianza degli sfollati: "Notte drammatica"

"La una vita di montagna che non ammette distrazioni dopo il grande spavento dobbiamo rimboccarci le maniche per sistemare ciò che è possibile"

Nubifragio a Verceia, un centinaio gli sfollati (Nat.P.)

Nubifragio a Verceia, un centinaio gli sfollati (Nat.P.)

Verceia (Sondrio), 15 giugno 2016 - Mancava poco all’inizio della partita che la Nazionale italiana di calcio di apprestava a giocare contro il Belgio e fuori era da poco iniziato un temporale. «Non era la prima volta e non ci abbiamo fatto particolarmente caso. Un’ora dopo il finimondo e la paura ci ha quasi terrorizzato. A un certo punto vediamo che dell’acqua passa attraverso la porta e in breve ci troviamo con la stanza piena. Usciamo, e ci troviamo di fronte un furioso temporale con pioggia, grandine e vento che spazzava via tutto quello che trovava. Abitiamo al pianterreno e la cosa ci ha parecchio impaurito anche perchè la strada si stava riempiendo di detriti e fango e l’acqua, proveniente dal Valascia (un torrentello che scorre a fianco della casa) era diventato un fiume in piena. Impauriti ci siamo rintanati al piano superiore. Non so quanto tempo è trascorso, ma poco dopo sono giunti i Vigili del fuoco che ci hanno aiutati ad uscire da casa e portarci al sicuro poco lontano». E' il racconto drammatico che uno del centinaio di sfollati di Verceia.

Vigili del fuoco portano in salvo alcuni sfollati

La descrizione di quei momenti di pericolo per se stesso e la sua famiglia, finiti, per fortuna senza alcun danno fisico, grazie alla immediatezza dei soccorsi. Soccorsi che sono giunti tempestivamente salvando parecchia gente che, nel giro di qualche minuto si è trovata nella stessa situazione. Alcuni di loro sono stati portati in un bar vicino, altri in Comune altri ancora presso l’hotel ristorante Saligari. Nel frattempo l’acqua ha fatto il suo corso portando una quantità enorme di fango e sassi causando anche qualche smottamento a monte, uno dei quali ha distrutto un muretto finito contro una casa distruggendo la parete colpita

Nubifragio a Verceia, un centinaio gli sfollati (Nat.P.)

Una notte insonne per molti e per tutti un risveglio devastante. L’indomani della bomba d’acqua caduta su Verceia colpendo con durezza le via Villa e Corte, è stato drammatico. Strade inagibili, cantine, box e abitazioni al pian terreno invasi da acqua e fango, ferrovia interrotta precauzionalmente, sottopasso allagato e inagibile, chiusi cimitero e pista ciclopedonale per sicurezza. Al lavoro fin dalla notte i soccorritori; oltre ai vigili del fuoco, giunti con undici unità muniti mezzi adeguati e uomini da varie località anche da fuori provincia, i volontari degli alpini e Protezione civile. E la gente fuori che pulisce asciuga, estrae fango, arredamenti e oggetti completamente rovinati. Dai loro sguardi si nota il gran desiderio di lottare contro le avversità che li hanno colpiti. «Siamo abituati a una vita di montagna che non ammette distrazioni - afferma Marco Motta - dopo il grande spavento di questa notte tiriamo su le maniche per sistemare ciò che è possibile».

«Non si può intubare a Valle ciò che scende dalla montagna - replica Cristina Copes con un pizzico di polemica - altrimenti tutto si accumula e alla fine scoppia come ha fatto questa notte. E' stata una notte terribile, molti di noi erano e sono ancora senza corrente». «Devo ammettere che gli aiuti sono giunti immediatamente quando ancora imperversava la forte pioggia - aggiunge Simona Rosa mentre toglie acqua e fango dal garage - hanno preso i più bisognosi e immediatamente portati al sicuro».