Teglio, contro il busto del Duce insorge l'Anpi. Ecco chi è "l'artista"

Dopo il sopralluogo di Polstrada e Digos, la Prefettura dice: "Non è pericoloso, non si tocca"

Mario Cavazzi con il busto del duce (Nat.P.)

Mario Cavazzi con il busto del duce (Nat.P.)

Teglio (Sondrio), 30 agosto 2016 - Braccio di ferro sulla scultura in legno situata in località Selva, nel territorio comunale di Teglio. L’Anpi, a firma del presidente Nella Credaro, con lettera datata 26 novembre 2015 e indirizzata al sindaco Elio Moretti, al prefetto e questore di Sondrio risultando che «nella strada per Carona sia stato realizzato un manifatto, artigianalmente confezionato, con scritte che esaltano la memoria di Benito Mussolini, dunque del fascismo e di chi lo ha ideato e rappresentato per un ventennio rivelatosi disastroso per l’Italia», chiese «di disporre l’immediata rimozione e, se possibile, procedere all’individuazione degli autori materiali dell’opera o i suoi ispiratori, al fine di procedere secondo legge nei loro confronti, qualora se ne dovessero ravvisare i caratteri indicati nelle leggi succitate».

C’era, inoltre, chi ventilava un pericolo per la viabilità rappresentato da quella piccola statua, in quanto gli automobilisti nel guardarla avrebbero potuto distrarsi al volante. Ma in data 14 aprile, per conto del Prefetto, il vice dottor Angieri scrive così all’Ufficio Tecnico di Teglio: «Si comunica che è stato effettuato sul posto un sopralluogo della Polizia Stradale, con la collaborazione della Digos della questura, dal quale non sono emerse violazioni di carattere amministrativo nè situazioni di pericolo per la circolazione stradale». E l’autore dell’«opera»?

«La base è di castano, ho tagliato l’albero circa 2 anni fa - racconta Antonio Mario Cavazzi, 70 anni, ex minatore in Africa, per 15 anni in Svizzera e tanto altro lavoro all’estero prima di tornare in Valtellina, dove ha pure fatto il buttafuori di night («In Turchia e Siria per fare scavi per una diga e al porto, ma potei emigrare solo con documenti a posto, dopo essermi vaccinato e con in mano un’occupazione, altrimenti non avrei potuto entrare in quei Paesi») - e nella cavità ho inserito il busto di Mussolini realizzato da me con legno d’ulivo. È collocato appena sotto Caprinale, a un passo dalla mia casetta delle vacanze».

«“Benito è risorto alla Selva“, questo potrebbe essere il titolo dell’articolo - suggerisce questo omone alto la cui fede politica non c’è bisogno di chiedergliela -. Lo scorso anno l’avevo portato anche nella cappella del cimitero di Sondrio, in occasione della Messa in ricordo di Mussolini. E anche qui, a 800 metri di quota, accanto alla mia casetta non dà fastidio a nessuno. Non capisco la polemica dell’Anpi. Chi vuole accosta l’auto, si ferma e fotografa la scultura in legno senza pericoli per il traffico, in quanto c’è anche una comoda piazzola. Un omaggio al Duce che oggi non approverebbe questa invasione di migranti, la maggior parte dei quali non fugge da guerre o carestie. Quelli li capirei...».