Mille firme per salvare il cane invisibile: la nuova battaglia della Lav

La denuncia: «Quella creatura deve essere liberata da tale sofferenza» di GABRIELA GARBELLINI

Il cane maltrattato

Il cane maltrattato

Cosio Valtellino (SOndiro), 15 aprile 2016 - Battono i pugni sul tavolo e raccolgono 1.096 firme. Non ci stanno i residenti sondriesi amanti degli animali ed i rappresentanti della Lav locale ad abbandonare al proprio destino un cane nero dallo sguardo triste e sofferente tenuto in condizioni totalmente inadatte nel territorio comunale di Cosio Valtellino, in particolare frazione Regoledo: imprigionato in una baracca in lamiera con entrata dai bordi frastagliati e taglienti e legato ad una corda cortissima, per la maggior parte del tempo al buio e praticamente «invisibile» agli occhi di chi passa accanto alla sua «cuccia».

Il cane nero dallo sguardo triste e sofferente tenuto in condizioni totalmente inadatte nel territorio comunale di Cosio Valtellino

Non hanno alcuna intenzione di ammainare bandiera bianca e lotteranno fino all’ultimo perchè «quella creatura deve essere liberata da tale sofferenza», specifica Stefania Sbarra, della Lav Sondrio. Nonostante nei giorni scorsi gli enti competenti interpellati (ovvero sindaco del Comune di Cosio Valtellino, Forestale e Asl) hanno comunicato agli animalisti che «finora non sono stati presi i provvedimenti tanto auspicati dalla Lav in quanto non si sono ravvisate le condizioni tali da imporli».

Sbarra e numerosi cittadini danno battaglia e lo comunicano ufficialmente consegnando ad Alan Vaninetti, sindaco di Cosio Valtellino, le firme e portando inoltre all’attenzione dell’opinione pubblica, nero su bianco, le normative sulla tutela degli animali. Lav Sondrio invita dunque il primo cittadino a prendere davvero a cuore la vicenda (come hanno già fatto peraltro, per altre storie similari, altri sindaci fra i quali Bianzone, Albosaggia, Chiuro) anche in virtù delle autorità conferite ai primi cittadini dalla normativa a tutela degli animali. «Auspichiamo - conclude Sbarra - che anche l’amministrazione comunale di Cosio Valtellino si adoperi per una felice conclusione del caso, ovviamente a favore del cane che da invisibile possa finalmente scorrazzare libero e felice come da suo diritto etologico e da buon senso umano».