Umberto Zanichelli
Cronaca

Dalle case alle sim, tutte le complicità della placida Vigevano. Il "j'accuse" del capitano

I retroscena dell'inchiesta 'Alba Nostra 2 svelano affittuari senza scrupoli che raddoppiavano il canone chiudendo un occhio sull'attività delle ragazze; motel e affittacamere che 'dimenticavano' di registrare i clienti; anziani innamorati delle loro lucciole

Il colonnello Massimo Margini e il capitano Rocco Papaleo durante il blitz

Il colonnello Massimo Margini e il capitano Rocco Papaleo durante il blitz

Vigevano, 12 marzo 2015 - Non solo criminali. Ma anche una rete di supporto, spesso colpevolemente consapevole, in grado di rendere il substrato lomellino ideale per questo genere di attività. È quello che è emerso durante gli anni di indagine che nella notte tra lunedì e martedì hanno portato all’operazione ‘Alba Nostra 2’ che ha decapitato le due organizzazioni che gestivano la prostituzione sul territorio. Una indagine che i militari del capitano Papaleo hanno svolto affrontando mille difficoltà, non ultima quella di una omertà diffusa. "Un atteggiamento – commenta il comandante della Compagnia dei carabinieri di Vigevano – che ha trasformato una città con bellezze storiche e architettoniche nella capitale del sesso a pagamento". E forse si tratta di una definizione ancora troppo delicata.

"Siamo consapevoli di non avere vinto la guerra – continua Papaleo – ma sicuramente ci siamo aggiudicati un’importante battaglia. Ma è fondamentale che la gente ci aiuti». Le indagini dei carabinieri hanno messo in evidenza aspetti sconcertanti: appartamenti, di proprietà di italiani, affittati a prezzi più alti di quelli di mercato, 110 almeno quelli censiti in città anche con l’aiuto di agenzie immobiliari senza scrupoli; schede telefoniche e automobili intestate a residenti in città ma in uso ai componenti delle bande. Ma anche motel e affittacamere che si ‘dimenticavano’ di registrare i clienti che risultavano spesso così uomini soli che prendevano le camere per qualche ora. "Credo che sia arrivato il momento di smetterla di fare i perbenisti di facciata – è la dura presa di posizione del capitano Papaleo –. Questo modo di pensare e agire ha fatto di questo territorio quello ideale per lo sviluppo di un fenomeno del genere".

I carabinieri hanno accertato che le ragazze avevano un giro di clienti di tutto rispetto, molti quelli affezionati ai quali le prostitute davano il numero di telefono per fissare gli appuntamenti. In strada ma più spesso in casa, luoghi che, almeno nelle intenzione dei clienti, avrebbero dovuto essere più discreti. Nessuna distinzione di classe sociale: avvocati, medici, impiegati, operai, disposti a spendere dai 30 ai 150 euro a incontro, spesso con la stessa ragazza che non avevano problemi ad aspettare mentre era impegnata con un altro cliente.

Tra essi anche parecchi anziani, qualcuno ‘innamorato’ di quelle ragazze dell’età di una nipote, pronti a mettere mano al portafoglio per farle felici e per questo perfetti per essere ‘spennati’ dalle prostitute, bravissime a sfruttare quella loro debolezza. E poi i clienti dei night, che arrivavano anche da lontano, portafogli gonfi di denaro e trasgressione, che si appartavano con ragazze che in quel giorno avevano già svolto il turno in strada e quello in casa. Un recente controllo, in un locale, nella sera di una importante partita di calcio, ha permesso ai carabinieri di identificare una ventina di clienti molti dei quali avevano riferito alle consorti di essere andati al bar con gli amici per seguire il match.