Pavia, favole gay in piazza. Il parroco: "Non sul nostro sagrato"/ VIDEO

Le 'Favole arcobaleno' erano state inserite nella manifestazione GiOCAnda organizzata da alcune associazioni pavesi in diversi punti della città

Don Daniele Baldi sul sagrato della chiesa

Don Daniele Baldi sul sagrato della chiesa

Pavia, 21 ottobre 2017 -  La bandiera arcobaleno è rimasta per poco più di un paio d'ore sul sagrato della chiesa del Carmine, poi il parroco ha 'sfrattato' Arcigay. Le polemiche sollevate prima della rappresentazione di una serie di favole che raccontano di famiglie speciali, hanno avuto un epilogo poco dopo le 17 quando i bambini che stavano ascoltando i racconti di un narratore sono stati invitati ad allontanarsi dalla scalinata della chiesa. "Il parroco ha mandato via soltanto noi, non anche le altre associazioni che si trovavano sul sagrato e stavano ad esempio truccando i bambini - ha detto la presidente di ArcigayPavia Coming-Aut Barbara  Bassani - e questo è la prima volta che accade in Italia".

Le 'Favole arcobaleno' erano state inserite nella manifestazione GiOCAnda organizzata da alcune associazioni pavesi in diversi punti della città. "Noi avevamo chiesto di poter occupare una scalinata - ha proseguito la presidente - perché volevamo avere dei gradini sui quali far sedere i bambini, mentre ascoltano le favole raccontate da un narratore e interpretate da due volontari. Il Duomo era già occupato e ci hanno concesso piazza del Carmine". E questo è il nocciolo della questione. Per il parroco don Daniele Baldi il sagrato è escluso dalla piazza che appartiene al Comune ed è di proprietà della Chiesa. Così il Comune, che ha offerto all'associazione l'occupazione di suolo pubblico, ha invitato Arcigay a spostarsi di alcuni metri, andando ad occupare la parte centrale della piazza. In segno di solidarietà con Arcigay, anche le altre associazioni che nello stesso momento si trovavano sul sagrato, quando i narratori delle favole sono stati invitati a spostarsi, hanno preso i loro banchetti e si sono allontanati. "Quel gesto ci ha fatto piacere - ha concluso la presidente - almeno non ci siamo sentiti soli".