San Colombano, lettera di minacce e cane avvelenato

Tragedia sfiorata a Dresano per l’affezionato bulldog francese di 3 anni e mezzo dell’ottico di San Colombano Cristian Agati

Cristian con il cane Oscar

Cristian con il cane Oscar

14 luglio 2016 - Affida il cane ai nonni ma qualcuno lascia una lettera di minacce e infine glielo avvelena. Tragedia sfiorata a Dresano per l’affezionato bulldog francese di 3 anni e mezzo dell’ottico di San Colombano Cristian Agati. «Nei giorni scorsi, come faccio ogni tanto per far piacere ai miei che si occupano del mio cane come fosse un nipotino-spiega il commerciante-ho lasciato Oscar a casa loro a Dresano. Purtroppo però mercoledì siamo dovuti correre dal veterinario, riuscendo per fortuna a salvargli la vita, perché ignoti l’hanno avvelenato. E ora, insieme ai carabinieri, stiamo cercando il responsabile».

L’abitazione si trova di fronte alle scuole medie e qualcuno poco amante dei quattro zampe ci era già passato alcuni giorni prima «avevamo trovato una lettera anonima scritta a penna, in stampatello, che diceva «Basta con il continuo abbaiare isterico del vostro cane,almeno quando ci siete fatelo smettere, i vicini non ne possono più» e già da qui abbiamo temuto il peggio-spiega Agati-Per fortuna poi, quando Oscar ha mangiato una delle due polpette avvelenate che qualcuno ha lanciato nel nostro cortile, mia mamma lo stava controllando, si è accorta subito e ha chiamato il veterinario».

Per salvare il malcapitato animale è stato poi necessario spruzzargli in bocca, affinché rimettesse il boccone killer, diverse siringhe di acqua e sale e acqua e bicarbonato. Alla fine per fortuna Oscar si è quindi liberato e con le cure successivo si sta rimettendo «sperando non riporti conseguenze» osserva amareggiato il padrone che, alla notizia dell’avvelenamento, ha pianto «come un bambino». Tanto infatti lo sconcerto per un gesto sproporzionato «le polpette analizzate dal veterinario contenevano tanto lumachicida da poder stroncare un cavallo, non solo un cagnolino come il mio. La carne era completamente intrisa di veleno» descrive ancora il banino. Il cane di solito dorme in casa ma nel momento dell’avvelenamento era a passeggio nel cortile dove lavorava il giardiniere «che ha visto un uomo in bicicletta avvicinarsi alla recizione ma, comunque, al momento ci sono semplicemente indagini in corso, senza certezze, quindi è presto per dare un volto a tanta cattiveria» conclude Agati. «Purtroppo in passato i miei genitori hanno già ricevuto lettere anonime, presumibilmente da residenti e vicini di casa, per svariate lamentele, forse si tratta della stessa persona. Al momento abbiamo sporto denuncia contro ignoti, ci penseranno le forze dell’ordine a risolvere il caso. Di sicuro noi vogliamo sia fatta giustizia e raccontiamo la storia affinché i padroni di altri cani restino in guardia per evitare spiacevoli sorprese».