NICOLETTA PISANU
Cronaca

Tragedia di Nizza, coniugi vogheresi morti: il dolore dei figli

Lo strazio di Eliano, 43 anni: "Non si pensa mai che potrebbe capitare proprio a noi"

Angelo D'Agostino e Gianna Muset

Angelo D'Agostino e Gianna Muset

Voghera, 20 luglio 2016 - Nessuno l’avrebbe voluto, qualcuno dopo quattro giorni di ricerche aveva iniziato a temerlo. Ieri purtroppo, la conferma. I coniugi vogheresi Angelo D’Agostino, 71 anni, e Gianna Muset, 68 anni, sono stati identificati tra le vittime dell’attentato di giovedì scorso a Nizza. Inizialmente la coppia risultava dispersa, i figli Massimiliano, 47 anni, ed Eliano 43 anni non erano più riusciti a mettersi in contatto con i genitori nonostante i numerosi tentativi. L’ultimo sms da parte del padre Angelo era stato inviato alle 21,20 la sera dell’attacco. Un saluto, per raccontare che con la moglie Gianna stava per andare a vedere lo spettacolo pirotecnico organizzato in occasione della Festa nazionale francese del 14 luglio.

Erano in vacanza, a Nizza avevano una casetta e ora che Angelo era andato in pensione, da pochi giorni, volevano godersi il mare e il riposo. Ma poi il trentenne tunisino Mohamed Lahouaiej Bouhlel al volante di un tir è piombato sulla Promenade des Anglais falciando i passanti, guidando a zig zag per uccidere più persone possibile. Da quel momento, telefonate mute, messaggi senza risposta, il silenzio era calato tra i D’Agostino e i familiari. Sabato, Massimiliano, la compagna Alessia e la cognata Roberta sono partiti alla volta di Nizza per cercarli, lì domenica è stato prelevato all’uomo il dna per una comparazione. I risultati sono arrivati nella notte tra lunedì e ieri. Eliano, rimasto a casa a Lungavilla in contatto con la Farnesina, è stato avvisato proprio dall’ente ieri «alle 6, mi hanno chiamato. È strano ma mi sento più libero rispetto ai quattro giorni precedenti colmi di angoscia. Probabilmente avvertirò il colpo in seguito, ma almeno adesso abbiamo una certezza». Per quattro giorni i due figli hanno atteso informazioni invano: «Possiamo solo aspettare», aveva detto sabato Massimiliano, che ieri ha confermato i decessi e ha commentato di essere in attesa delle disposizioni delle autorità francesi per capire il da farsi e organizzare il rimpatrio delle salme, ieri sera non era ancora stata decisa la data. E poi il funerale, ancora da fissare.

Per quattro giorni i figli hanno atteso, distribuendo volantini con le foto dei genitori per tutta Nizza e setacciando gli ospedali per trovarli. Eliano ha raccontato: «La speranza non è mai venuta meno, ma più passava il tempo più si affievoliva. I miei genitori erano persone normali e bravissime, non hanno mai fatto del male a nessuno e hanno sempre lavorato molto». Cinquantasette anni per la precisione, per Angelo, impiegato alla ditta Ledeen di Voghera e poi consulente. Gianna invece era casalinga, amava i fiori e andava ogni mattina dal panettiere vicino casa loro, in via Garibaldi, pieno centro città. Una famiglia «normale», ripete Eliano. E riguardo all’attentato, sottolinea: «Quando succedono questi eventi dispiace molto per tutti, ma non si pensa mai che potremmo essere coinvolti direttamente noi».