Cesano Maderno, assalto al portavalori: un colpo da 100mila euro. "L'ho scampata bella"

La paura tra le persone che erano in strada dopo la rapina alle Poste di Sonia Ronconi

Il ritrovamento del furgone sul quale sono fuggiti i rapinatori (Brianza)

Il ritrovamento del furgone sul quale sono fuggiti i rapinatori (Brianza)

Cesano Maderno (Monza), 2 agosto 2014 - Poco dopo l’assalto al furgone portavalori di fronte alle Poste del centro, nel giro di venti minuti in città non si parlava d’altro. Verso le 10 davanti alle Poste c’erano moltissime persone che sono corse per sapere cosa fosse realmente accaduto. I carabinieri del Comando di Desio hanno avuto un bel da fare per raccogliere le diverse deposizioni . «L’ho scampata bella - racconta Susanna Zoia, titolare del centro estetico Ben Essere Beauty di via Dante 19, a dieci metri dall’ufficio postale -. Alle 9 sono andata in posta e quando è successo l’agguato ero in torrefazione a fare colazione, a circa 30 metri dalla posta. Ma nessuno ha udito nulla. Tornando sullo stesso marciapiede, l’ho visto affollato e mi hanno raccontato quanto fosse accaduto». Giorgio Pepe stava camminando nella via, quando il brusio della folla l’ha incuriosito. «Stavo arrivando a piedi ed ero uscito dal bar, ma non ho udito lo sparo - racconta -. Camminando, ho visto un grande caos fuori dall’ufficio postale, poi sono arrivate le gazzelle dei carabinieri e mi hanno raccontato diverse versioni dell’accaduto. Per pochi minuti ho rischiato di essere un testimone». Anche Katiuscia Viale era al bar e ha sentito da altri clienti quello che stava accadendo. «Molti erano impauriti - afferma - e comunque discutevano di questa rapina al furgone portavalori delle poste». Un testimone racconta che quando ha visto la scena è corso all’interno dell’ufficio postale, sperando che i tre banditi non avessero fatto male a nessuno. Sul posto anche Luca Dong, titolare del bar La Giara. «Ho sentito due colpi, forse il secondo era un rimbombo. Anche se hanno trovato un solo bossolo, non sono l’unico ad averne sentiti due. Poi sono uscito e il tutto è accaduto molto rapidamente. Dovevano essere dei professionisti». Anche Piero Meneghini è stato preso alla sprovvista dal colpo di pistola. «Stavo camminando per andare all’Asl, quando da lontano ho sentito un colpo - dice -. Sono tornato indietro e i tre stavano già fuggendo sul furgone. Devono essere stati rapidissimi, perché dal colpo di sparo alla fuga, non c’erano già più». Andrea Caronni è entrato nell’ufficio postale quando la situazione si era normalizzata. «Meno male che ho tardato - spiega -. Credo che chi ha assistito alla scena, resterà scioccato a lungo». All’ufficio postale gli impiegati hanno mantenuto una calma olimpica e uno di loro racconta che in fondo alla sede si è sentito solo il colpo d’arma da fuoco. La posta ha continuato a lavorare come se non fosse successo nulla. All’uscita, due metri dopo l’ingresso, i carabinieri hanno cerchiato la parte in cui è stato estratto il bossolo sparato dalla pistola di uno dei tre banditi.