Lissone: super-morosa per 14mila euro sfrattata dalla casa popolare dal Comune

A perdere l'appartamento una 50enne italiana, che aveva accumulato affitti arretrati per 14mila euro e non aveva accettato i piani di rientro dal debito proposti dal municipio

Sfratto (foto di repertorio)

Sfratto (foto di repertorio)

Lissone (Monza e Brianza), 12 ottobre 2016 - Sfrattata perché doveva 14mila euro di affitti arretrati al Comune e nonostante i continui solleciti e le proposte di piani di rientro dal debito non ha mai accettato un accordo. Linea dura dell'Amministrazione di Lissone contro gli inquilini super-morosi delle case comunali: l'altro giorno è stato eseguito il secondo sfratto nel giro di 6 mesi nei confronti di morosi che, ospitati in un alloggio popolare, insistono nel non pagare l'affitto.

A perdere l'appartamento è stata una donna italiana di 50 anni, che viveva da sola in un'abitazione in via Lamarmora e che aveva accumulato un debito di 14mila euro verso le casse del municipio. Se e quando la donna tornerà a casa non potrà più entrarci, perché le serrature sono state cambiate. A portare a termine lo sfratto esecutivo, alle 9 del mattino, sono stati un ufficiale giudiziario, gli agenti della Polizia Locale e un fabbro serramentista appositamente chiamato. Ora l'alloggio è tornato nella piena disponibilità del Comune che lo potrà così riassegnare a qualcun altro.

Questo sfratto fa seguito a un altro avvenuto già in aprile da un appartamento in via Pietro Nenni: in quel caso a essere sfrattato era stato un giovane italiano single, che aveva accumulato più di 50mila euro di arretrati. Nei confronti di quest'ultimo ex inquilino il municipio ora ha chiesto anche la cessione del quinto dello stipendio, ossia il versamento nelle casse di via Gramsci del 20% dello stipendio percepito dall'uomo, per rifondere poco a poco la morosità.

Le prime procedure di decadenza dall'alloggio comunale per gli inquilini insolventi sono scattate dopo lettere, avvisi e proposte di rientro dai debiti: come primo passo il Comune ha tentato un lungo percorso «bonario» di recupero degli arretrati, poi sono partite le comunicazioni preventive di «avviso di sloggio». «Gli affitti - fa notare l'assessore al patrimonio Marino Nava - sono parametrati sul reddito: quel poco che viene chiesto va pagato. E' una questione di giustizia e di equità».