Briosco, tentato omicidio e suicidio: chiesa gremita per i funerali di Cristian

La comunità vicina al dramma che ha sconvolto tre famiglie di LAURA BALLABIO

I funerali di Cristian

I funerali di Cristian

Briosco, 24 aprile 2016 - Sette corone di fiori bianchi davanti alla chiesa parrocchiale di Briosco. Un cuscino di rose rosse appoggiato all’ingresso. E la bara di legno chiaro posta nel centro di una chiesa gremita di persone. Si sono svolte ieri nel primo pomeriggio le esequie di Cristian Redaelli, il 43enne decoratore di Briosco che mercoledì nel tardo pomeriggio ha aggredito la compagna e mamma dei suoi due figli di 4 e 2 anni, a martellate riducendola in fin di vita e pochi minuti dopo, in preda al rimorso si è lanciato nel vuoto dal ponte di Realdino a Carate Brianza, morendo sul colpo. Tutta la comunità di Briosco ha risposto all’appello del primo cittadino Anna Casati che venerdì aveva chiesto ai brioschesi «Non giudichiamo: limitiamoci a far sentire la più affettuosa partecipazione ai nostri concittadini devastati da una così grande tragedia». E così è stato la piccola chiesa della parrocchia di Briosco non è riuscita a contenere le tante persone intervenute al funerale. La cantoria e l’organista hanno partecipato alla funzione. A celebrare il rito il parroco di Briosco.

«La nostra comunità in questi giorni è stata colpita da tragici eventi che hanno segnato il destino e la vita di tre famiglie - ha sottolineato don Pierangelo Motta - In questi giorni e nei prossimi giorni, tutti noi, continueremo a far risuonare una domanda, semplice ma molto importante. Perché? Perché di fronte alla bellezza della vita, ha avuto il sopravvento la fragilità umana? Queste domande a cui penso non hanno una risposta umana, devono trovare spazio nella luce della parola di Dio. Una parola che certamente non cambia il dolore delle famiglia colpite e della comunità stessa». Il pensiero, durante l’omelia è andato più volte a tutti i componenti della famiglia toccati da questa tragedia. «Tutti insieme glielo stiamo dimostrando ci stringiamo e ci uniamo al dolore dei genitori di Cristian, al dolore dei genitori di Elena, e ci stringiamo a Elena e ai due figli della coppia - ha continuato il sacerdote - Non sono parole di circostanza in questo momento ma sono parole di Dio. In questi giorni lasciamo guidare dalla bontà e dalla misericordia del Signore che certo guarda alla fragilità dell’uomo. E per questo dobbiamo pregare per Cristian. Il Signore non lo abbandona. Lo dico a tutta la comunità e ai familiari, al papà e alla mamma».

Nelle prime file il papà Franco e la mamma. In ospedale invece i genitori di Elena, che è ancora ricovata tra la vita e la morte nel reparto di nel reparto di in Terapia Intensiva Neurochirurgica dell’ospedale San Gerardo di Monza. Le sue condizioni sono critiche (è in coma ed è intubata) ma dopo l’intervento al quale è stata sottoposta nella notte tra mercoledì e giovedì non ha avuto bisogno di rientrare in sala operatoria. I medici hanno ribadito che versa in gravi condizioni dovute alle lesioni intracraniche postraumatiche. La paziente è in pericolo di vita e la prognosi rimane riservata.